Vedi un muro, lo so, ma non è tale.
Un muro divide, invalicabile confine.
Un muro può cadere, sotto i colpi del tempo.
Quello che vedi non è muro, ma barricata:
non divide, ma isola e protegge, esclude.
Fuori dalla mia barricata c’è un sorriso,
arma letale, caricata a luce intensa.
Fuori dalla barricata ci sono speranze,
illusioni, costruzioni mentali, utopie.
All’interno ci sono io, assediato e in armi.
Una barricata cade ogni istante, mai del tutto:
ogni istante si ricostruisce, continuamente,
Se fosse un muro io riposerei, tranquillo,
invece di lavorare, stremato, sulla linea.
Un muro è fatto per restare, perenne,
edificato con mattoni, malta, cemento.
Una barricata è come un velo: volatile,
lascia intravedere il mondo estraneo.
Un muro sbarra senza distinzioni,
una barricata chiede chi sei.
Svelerei i segreti, rimuoverei i confini,
se il sorriso tornasse per restare,
prima che il velo muti in pietra,
che la barricata diventi muro.