“Io sono il Vietnam” è l’epifania di questa domenica appena trascorsa, lasciate che spieghi il perché agli estranei che vorranno saperlo.
Il perché sta proprio, in primis, nei destinatari: gli estranei, gli sconosciuti… Perché loro leggeranno questo post, gli altri…. Beh, leggeranno il titolo, commenteranno al massimo con un’emoticon e tutto finirà lì.
IO SONO IL VIETNAM, perché sono in guerra, ma non l’ho dichiarata. Io sono il Vietnam, perché vincerò questa guerra e nessuno se ne ricorderà.
Chiedete a qualcuno dove si trova il Vietnam è davvero pochi sapranno dirvelo, é così che mi sento: tutti si dicono miei amici, ma nessuno ricorda il titolo di una mia canzone, di una poesia… Dopo dieci anni di band ci sono persone che si dicono amici che non sono MAI venuti/e ed un live… Io sono il Vietnam!
Sono il Vietnam perché a tutti interessa dirsi pro, ma al momento di schierasi si scelgono mete più commerciali ed esotiche… Che ne so… Tipo Gallipoli!
Io sono il Vietnam, perché le bombe fanno rumore e morti, ma non saranno una notizia finché un regista della nazione nemica non ne farà un film… Il film avrà successo ed io non vedrò un centesimo!
Io sono il Vietnam, perché a distanza di anni sto ancora ricostruendo e tutti si dicono solidali, ma nessuno prende una pala e comincia a scavare.
Io sono il Vietnam, perché sono un tormentone: sulla bocca di tutti, ma mai oltre le labbra, mai nelle azioni!
Io sono il Vietnam, ripeto, perché questa guerra non l’ho iniziata, ma state certi che la vincerò: dovranno ritirarsi, sconfitti dalla mia conoscenza del campo di battaglia.
Io sono il Vietnam e nonostante il Napalm non perderò il paesaggio: quando sarete impegnati su altri fronti io rifiorirò, ma non dimenticherò i bombardamenti.
Io, davvero, sono il Vietnam, perché la maggior parte dei figli dei fiori che manifestavano per me, sono poi diventati capitani d’azienda, funzionari goveranativi ed addirittura generali dell’esercito nemico.
Io sono il Vietnam, perché mentre nelle sale si proiettano film nostalgici e nuove pellicole su conflitti cloni, contemporaneamente nessuno guarda nelle vecchie trincee dimenticate.
Io sono il Vietnam e questo vuol dire solo una cosa: la guerra sarà dura, inaspettata e distruttiva, ma ne uscirò vincitore, chi l’ha dichiarata, invece, non saprà mai davvero il perché.
Ribadisco: IO SONO IL VIETNAM, volevo pace ed autodeterminazione, alleati ed amici, ma ho trovato solo invasione.
Io sono il Vietnam: non costruisco muri, ma barricate!