Ti senti bella, nel tuo intonaco bianco latte,
sul tuo giardino inglese, perfetto, disegnato,
verde della speranza di non appassire mai?
Ti senti bella, nel tuo quartiere residenziale,
tra le altre case dal tetto blu? Tutte belle,
tutte ugualmente belle: tutte uguali!
I freddi led delle tue stanze, le tue luci eco,
possono competere con le stelle della notte?
Vibrano, come le stelle della notte?
Ti senti bella, tra i tuoi mobili di design,
i tuoi ambienti open space, minimali,
vuoti come un regalo mai ricevuto?
Io sono solo una vecchia casa,
nascosta in un vicolo del centro,
in questa città morente:
le vedi le crepe? Sono racconti!
Questa è la guerra che mi ha risparmiato,
quest’altra il terremoto che è passato,
quest’altra ricorda gli scontri…
Questa, invece… Che festa quella sera:
caddero anche i muri, per la Musica!
Le mie case vicine non mi assomigliano,
siamo tutte candenti a modo nostro:
tutte diverse, tutte uniche, irripetibili!
Nelle mie stanze le luci oscillano,
vibrano come candele: stelle in terra.
Entra, fatti strada tra le cianfrusaglie,
i ricordi ammassati, accumulati:
non badare al parato sbiadito,
sono sono una vecchia casa, ricordalo.
Tu, quante feste hai avuto?
Quante guerre hai vinto?
Quante volte hanno fatto l’Amore,
tra le tue mura coibentate, ma fredde?
Qui, proprio in questa stanza,
sono nati bambini: nelle tue?
Invecchia, mia giovane casa:
tra tanti anni, poi tanti ancora,
avrai abbastanza crepe
per essere davvero bella
e potrai raccontarti.
