Richiamate le riserve,
lucidate le corazze
e fate che brillino al sole
del primo mattino.
Mantenetevi lucidi,
tenete le armi cariche,
le lame affilate,
le polveri asciutte.
Scavate trincee profonde
e rannicchiatevi,
dormite a turno:
vigili, composti, attenti.
Ci siamo distratti,
hanno colpito e ferito,
ma non potevano ucciderci:
dall’inferno più profondo
eravamo appena tornati.
Impariamo, ripieghiamo,
ricostruiamo, fortifichiamo.
Abbiamo creduto nella diplomazia,
sono entrati, hanno depredato.
Non troveranno altre brecce,
non un varco, un passaggio.
Scudo contro scudo,
mille anime in un solo corpo:
un esercito, un solo uomo.
Il nemico, forse, non esiste,
ma esisterà, ancora:
saremo pronti a respingerlo,
ancora!