Qualche giorno fa ho scritto della mia prima chitarra e delle storie che ha da raccontare, ma ho tralasciato quella più importante. Non ho proprio “dimenticato” di raccontarla, ci sono più passato sopra, perché è una storia triste, perché non … Continua a leggere La triste storia del Plettro risorto
L’ho lasciate andare, mollando la presa, una per volta, per tener libere le stanche mani: per farti posto. Una per volta, hanno trovato mani migliori, più sicure, meno distratte. T’ho mostrato le mani libere: in un attimo, erano vuote. Foto … Continua a leggere La stanca presa
Abbandona il tuo ombrello, lascia che la pioggia ti bagni. Cammina piano, pesa il passo, non scivolare lungo le scale. Qualche lenta goccia d’acqua non potrà farti tanto male, quanto una rapida caduta. Che i vestiti s’impregnino, fino a renderti … Continua a leggere Senza ombrello
Come cristallo in vetrina, lo guardiamo e desideriamo. Ogni giorno, ripassiamo, ammirandone le facce, i riflessi e le proiezioni. Quando ce lo regalano, ci annoia e ci scoccia. Che oggetto fastidioso: quanto prende polvere! Non lo toccare, fermo: restano le … Continua a leggere Il cristallo
“Quanto potrà andare avanti Bloggolo?” Questa frase mi è venuta fuori, spontaneamente, ieri pomeriggio, dopo un Negroni ed altri due cocktail non meglio identificati. Di solito minaccio di chiudere tutto, di tanto in tanto, sull’onda della rabbia del momento. Stavolta, … Continua a leggere Aurora s’è anche un po’ rotta il cazzo
Che io sia un maldestro agonistico è risaputo, ma penso che ieri ho toccato un nuovo personale record. Quello che è accaduto si piazza sul podio delle mie paradossali “figurelle”, probabilmente al primo posto, a pari merito con quella volta … Continua a leggere Figura di merda livello “advanced”
La sua pelle non prevarrà sull’assenza della tua… Fermami! Continua a leggere Quattro versi e mezzo
Sei ancora qui, idea lontana, per tormentarmi il risveglio. Abbandona queste stanze, lascia che la mia mano, accarezzando il vuoto, non simuli le tue forme. Cedi il posto ad altri odori, altri sapori, tangibili, che non dissolvano, oltre la porta … Continua a leggere Il sapore del mattino
Rincorriamo le emozioni, come fossero rare farfalle in un giardino segreto, quando il muro è alto. Eppur non le amiamo. Le schiviamo, come proiettili, quando ci si scagliano addosso. Le scacciamo, come cimici, quando ci entrano in casa. C’illudiamo di … Continua a leggere Come farfalle in bacheca
[Tempo di lettura stimato: 7-8 min] Ho trascorso l’intera notte a fissare la mia prima chitarra, appesa al muro, nella mia camera da letto, chiedendole di raccontarmi una storia. È davvero difficile scrivere questo pezzo, perché tratta di alcune persone … Continua a leggere La mia cantastorie appesa al muro
Ho finito le parole, oppure le han rubate. Sei stata tu, Notte, invidiosa e crudele, nel tuo amaro silenzio? Sei stato tu, Amore, stanco di preghiere, alle quali non puoi dare una risposta? Le hai prese tu, Vita, per impormi … Continua a leggere L’ultima parola
Trancio il ramo, salvo l’albero: rinuncio al frutto, per il raccolto. Sfascio la stanza in fiamme, per salvare la casa e me stesso. Riciclo il bicchiere scheggiato, per non ferirmi la bocca, assetata, confondendo il sangue ed il vino. Getto … Continua a leggere Eutanasie minori
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