Rincorriamo le emozioni,
come fossero rare farfalle
in un giardino segreto,
quando il muro è alto.
Eppur non le amiamo.
Le schiviamo, come proiettili,
quando ci si scagliano addosso.
Le scacciamo, come cimici,
quando ci entrano in casa.
C’illudiamo di possederle,
collezionandone i resti,
in sterili bacheche.
Eppur le evitiamo.
Ritraiamo la mano,
quando ci si posano,
libere e spontanee.
Siamo orgogliosi
del nostro archivio.
Eppur ne fuggiamo.
Ripensando al giardino,
i ricordi vacillano,
perché troppo distratti
dalla nostra ricerca.
Rincorriamo le emozioni,
come fossero farfalle,
per la nostra collezione,
ma chiudiamo le finestre,
per non lasciarle entrare
nelle nostre stanze,
nelle nostre vite.
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