Aurora ha fatto un casino, forse…

Oggi dovrò faticare a tenere a bada Aurora, l’ho lasciata libera per qualche giorno ed è successo un casino.

Se non sapete chi è Aurora, basta cliccare sul nome…

Stamattina, dopo la decima volta che controllava il telefono in 10 minuti, ho dovuto toglierle anche quello: ora per un po’ dovrò tenerla d’occhio, lo so, ma anche questa volta si rialzerà.

Vorrei, quanto vorrei, sapesse difendersi da sola, senza dover contare su di me!

L’avevo lasciata libera di fare, perché sembrava tranquilla, infatti Sabato sera ci siamo divertiti, abbiamo fatto ballare la gente, ha interagito col pubblico: sembrava quella di una volta, poi domenica mattina ha letto un post, ha ricordato una cosa successa Venerdì ed addio…. Fatto un casino.

Ce l’ha con me adesso, perché le sto impedendo di fare quel che vorrebbe, ma io so quanto le farebbe male: in fondo, quello che non capisce è che stava solo chiedendo una carezza, non era poi così una grande richiesta.

Ho provato a distrarla, portandola a prendere un caffè fuori dall’ambiente di lavoro, in pausa pranzo: c’era il sole, la gente, per un attimo le è anche tornato il sorriso, poi mi ha visto col telefono in mano ed ha ricominciato ad odiarmi. Era lavoro, non potevo non rispondere…

Ora è qui, che mi guarda in cagnesco ed io le ho provate proprio tutte: “voglio scrivere una canzone, ma tu non vuoi più”, mi ha detto ed io, anche se a malavoglia, ho acconsentito, a condizione che non si trattasse di una canzone d’amore… Ovviamente lei ha cambiato idea.

“Auro’, nun putev esse’ ammor, o saje?” (Trad= Aurora, mia cara, non poteva essere amore, lo sai?), le ho fatto notare, incazzandomi: lei ha risposto che ovviamente non lo era, accusandomi che se continuo a metterci tanta testa non lo sarà mai.

Il problema è che lei di testa non ne mette proprio, se lo facesse io potrei rilassarmi un po’ e, credetemi, ne avrei anche bisogno!

Lei, ovviamente, adesso è nella fase di rifiuto di ogni cosa, ma non possiamo permettercelo: abbiamo il lavoro, delle canzoni da studiare e poi c’è questo Blog, al quale ora partecipano più persone e che non possiamo tradire.

“Aurora, lo sai, vero, che non puoi ritirarti adesso?”, le ho chiesto e lei, rassegnata, ha annuito un paio di volte, per poi tornare a tenermi il muso.

Stasera, dopo il lavoro, la porto fuori per un lungo aperitivo, che penso durerà fino a serata inoltrata: la devo un po’ stordire, prima di metterla a letto, tanto ormai il telefono non ce l’ha e non può far danni… Lei avrebbe preferito bere con un’altra compagnia, ma dovrà accontentarsi di me… Se l’altra compagnia volesse, ci sarebbe… Aurora aveva aperto le braccia e sono rimaste vuote!

Mercoledì dovrò inventarmi qualcosa, perché lei aveva dei programmi per il 25 Aprile: forse meglio così, credo che li avesse avuti solo lei. Avevo pensato di portarla (finalmente) al MOA, ma è chiuso! A lei non l’ho detto, perché ci manca solo che cominci a sclerare perché il museo dello Sbarco di Salerno è chiuso il giorno della Liberazione… Qualcosa inventerò, magari ce ne andiamo al mare…

In realtà anche io sono arrabbiato con lei, perché non capisce che non stava chiedendo nulla di così impossibile da dare, perché non capisce che la sto solo difendendo e perché… Neanche mi ha chiesto IO come sto!

Eh, io come sto? Questo non è importante, a quanto pare: io devo solo metterci la testa, le emozioni spettano a lei… Come se io non avessi emozioni e lei non avesse cervello! Per una volta, una sola volta, vorrei che fosse lei a badare a me, mi accontenterei anche se lo facesse con se stessa.

Lei fluido, io roccia: mai una volta al contrario.

Sono arrabbiato con lei, ma mi passa subito, quando la guardo e la vedo distratta, incredula: odio vederla così e va a finire sempre che quella carezza la faccio io… Solo che lei non la vuole da me!

Oggi, lo so, dovrò faticare a tenere a bada Aurora,  ma quello che mi fa più male è che è sempre più facile farlo: arriverà il giorno in cui il mio desiderio di vederla difendersi da sola sarà realizzato ed io ne morirò, perché sarà anche quello in cui la perderò per sempre… Mi mancheranno i suoi casini, ma lo accetterei se lei capisse che chiedeva solo una carezza!

Attenzione a cosa desiderate, potrebbe realizzarsi!


Aggiornamento 18:33


Eh… L’avevo quasi distratta… Entrati in autostrada un tir per poco non ci ha preso e s’era quasi convinta a tornare tra noi.

Le ho ricordato dei pezzi da mandare a dei ragazzi, la cover band dei Subsonica che abbiamo in progetto con degli amici… Lei aveva anche cominciato a parlare del Blog… Della gita di mercoledì…

Poi, un amico ci manda un vocale, con una registrazione di un brano che gli avevo mandato tempo fa sul quale doveva lavorare… Lei ho ascolta, ricorda di cosa parla quel brano, da chi è stato ispirato…

Ed ora Aurora è di nuovo muta, con la sua birra in mano…

Ora come faccio a dirle “niente canzoni”?


18:52


Io: Auro’, ma vuoi riflettere un secondo?

Lei: e che sono uno specchio?

Io: Auro’ io ti prendo a schiaffi!

Lei: non sarebbe la prima volta e quelli lo meriteresti tu! Ma che t’è saltato in mente?

Io: di liberarti… Stavi la ad aspettare come una cagnolina fedele, lei non è riuscita neanche a dirti che non voleva andassimo via…

Lei: perché l’hai attaccata coglione!

Io: certo, perché non ce la facevo più a vederti così… Eri lì con una mano tesa e non l’ha presa, che cazzo!

Lei: io la vorrei qui adesso…

Io: io no, LEI NO! Lei manco ci sta pensando, prima te ne rendi conto meglio è!

Lei: dammi il tel, voglio chiamarla…

Io: sparami e prenditelo!

Lei: vaffanculo, ti odio!

Io: un’altra Becks grazie…

Ora non ci parliamo più…


19:25


Io: Auro’, domani andiamo a dormire in spiaggia?

Lei: a fare che?

Io: guardiamo le stelle, suoniamo la chitarra e ci sfondiamo…

Lei: lascia perdere i romanticismi domani, sfondiamoci stasera…

Io: ok…


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