JimLovell non si può lamentare, è stato per ben due volte a pochi metri dalla Luna, ha avuto una bella carriera nella NASA e da una sua missione (Apollo13) è stato anche tratto un film molto famoso: figo no? Per lui un po’ meno…
Molti di voi non sapranno neanche di chi sto parlando, ma basterà che io citi “Apollo 13” con Tom Hanks, per rinfrescare molte memorie: Jim Lovell era il comandante della missione definita “un fallimento di grande successo”, perché sulla Luna no ci arrivarono mai, ma nessuno morì.
Lovell era già stato nello spazio, aveva orbitato attorno alla Luna. Aveva visto la discesa di Neil Armstrong: quello che gli mancava era mettere il suo piedone da astronauta sulla superficie del satellite e avrebbe dovuto farlo, con la missione Apollo 13.
Qualcosa, però, andò storto: un guasto, un errore umano, un difetto di progettazione. La missione fu interrotta e i tre astronauti rischiarono la vita, riuscendo a tornare sulla Terra per un pelo.
Lovell per la seconda volta vide la Luna da poco lontano, orbitandoci attorno, per poi vederla allontanarsi dietro di lui.
Noi immaginiamo sia grigia, ma in realtà la Luna ha tanti colori, come la Terra, dovuti alle sfumature dei vari minerali: è grigia, ma anche viola, rossa, gialla… Jim Lovell quei colori li ha visti, per due volte, a poche centinaia di metri, ma non li ha mai toccati!
Tornato sulla Terra, l’ormai ex-comandante Lovell lasciò il programma spaziale e si dedicò ad altri mestieri, tutti di prestigio: senza dubbio il suo passato nel programma spaziale gli aveva portato fama e denaro, gli aveva aperto porte, gli aveva regalato magnifici ricordi.
Perché, quindi, non restare nel programma, anche solo nel personale di terra?
Non ci arrivate? Il suo sogno era camminare sulla Luna, l’aveva sfiorata per due volte e ora sapeva che altri avrebbero realizzato il suo sogno: poteva accettarlo, non certo dare anche una mano!
2 pensieri su “Jim Lovell non si può lamentare”