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Tutti noi conosciamo la favola di “Riccioli D’Oro e i Tre Orsi”, quello che ignoravamo è che i tre orsi erano da abbattere!
La storia, presto riassunta, racconta di una bella bambina, chiamata “Riccioli D’Oro”, i cui genitori avevano poco investito nella sua educazione.
Probabilmente Riccioli D’Oro era parente di Cappuccetto Rosso: entrambe le bambine avevano una famiglia poco attenta e venivano lasciate libere di scorrazzare nei boschi, senza il minimo controllo di un adulto. Entrambe le bambine avevano forti problemi cognitivi, in quanto parlavano con animali. Entrambe le bambine avevano genitori così pigri, da dare loro nomi derivati da oggetti.
Insomma, Riccioli D’Oro, come la probabile cugina Cappuccetto Rosso, era una bambina abbandonata a se stessa, nonostante le chiare problematiche comportamentali.
Riccioli D’Oro, durante una delle sue gitarelle non sorvegliate nel bosco, s’imbatté in una casa e decise di entrarci, nel segno della chiara carenza di regole sociali di cui soffriva.
La casa, come ben sappiamo, era quella di un’allegra famigliola di orsi, che erano andati a fare una passeggiata, nell’attesa che la zuppa si raffreddasse.
Riccioli D’Oro, i cui genitori erano educatori di categoria Gargamella, vide le zuppe e decise di servirsene, senza il minimo rispetto per le cose altrui.
Assaggiò tutte le zuppe, prima di decidere quale mangiare, un po’ come fa Keith Jarrett, con i pianoforti, prima di un concerto.
Dopo aver dato fondo alla zuppa del povero orsetto figlio, decise di farsi una pennica: provò i letti di tutti gli orsi e poi si schiantò su quello più piccolo.
Riccioli D’Oro, oltre che cafona, era anche dotata di poco senso pratico: sei una bambina, vedi un letto della tua misura e un piatto piccolo, è ovvio che sceglierai quelli, ma tu devi comunque provare prima tutti gli altri.
Com’è ovvio che fosse, a un certo punto gli orsi tornarono a casa loro, trovando la tovaglia sporca di zuppa, i letti disfatti e la sosia di Shirley Temple che ronfava tra le coperte dell’orsacchiotto pargolo.
Chiedo a voi: come avreste reagito? Penso non benissimo!
I tre orsi, invece, si limitarono a spaventarsi, magari Mamma Orsa lanciò un giustificabilissimo urletto, che svegliò la cafoncella, che si spaventò (lei) e fuggì via, senza neanche scusarsi con i tre poveri animali.
La morale di questa favola, da qualche giorno, è cambiata: i tre orsi, trovando la biondina in casa loro, avrebbero dovuto fare attenzione a non svegliarla.
Dato che non l’hanno fatto, lei è stata legittimata a chiamare il cacciatore, amico della cugina, per abbattere la pelosa famigliola.
FINE