Ciao Max… Fuori hashtag!

Ciao Max, la verità è che non ti conoscevo, non avevo la minima idea di chi tu fossi, prima che tu lasciassi questa dimensione, però mi sarebbe piaciuto.

Mi sono informato, ho recuperato un po’ di “arretrati” e mi sono fatto una mia idea su di te, che come “super potere” avevi la parola. Ne eri contento Max, questo te lo invidio… Io vorrei liberarmene… Cercherò di imparare questo, se permetti , da te…

Mi sono imbattuto in te con un equivoco, qualcuno pubblicò una tua frase sulla bellezza ed io, che in quei giorni ero pieno di rabbia, commentai in maniera cinica: “vi riempite la bocca di bellezza e poi quando la trovate ci pisciate sopra”… Io non sapevo quello che era capitato, avevo letto solo la frase, senza far caso al famoso hashtag che per un paio di giorni ha riempito le bacheche social.

Non è stata una buona uscita, lo ammetto, ma è andata così… Colpevole di non aver letto un hashtag!

Di lì a poco qualcuno mi ha avvertito della gaffe, mettendomi al corrente su chi eri e cosa era accaduto, con un pacifico “meriteresti di essere bloccato”. Ho spiegato la faccenda, facendo presente che quella pseudo minaccia andava contro quello che scrivevi ed insegnavi, ma la pseudo-punizione è arrivata ugualmente. Pazienza!

Non mi è pesato, anzi, è stato così che ti ho conosciuto, anche se troppo tardi: le tue parole, però, restano ed io, con te, ho conosciuto anche loro.

Tu scrivevi di speranza Max, come facevi? Come hai fatto a non perderla, nonostante la malattia ed il mondo in cui viviamo?

Mi sono sentito un verme, non per il mio commento, ma per il fatto che io do troppo peso al fatto che le parole, parliamoci chiaro, sono un super-potere inutile!

Magari non è così, ma è l’unica esperienza che ho…

Non ci hai mai fatto caso, Max? Sì che lo hai fatto, ma sei andato avanti, non te ne sei mai rammaricato ed è questo che vorrei imparare da te!

Ho visto le tue parole sbandierate ai quattro venti per due giorni, da parte di tantissime persone che cinque minuti prima si vantavano di vivere l’esatto opposto di quello che significano e che hanno ricominciato subito dopo… Questo mi fa rabbia, ma tu non avresti battuto ciglio!

Ho passato in rassegna i tuoi canali e non ho trovato MAI un segno di cedimento, anche se so che di certo avrai avuto mille occasioni per demoralizzarti, anche prima della malattia… MAX, COME HAI FATTO?

Abbiamo lo stesso super-potere Max, ma il tuo non solo era più potente, non solo eri più bravo ad usarlo, ma era anche più radicato, perché non lo hai mai tradito. Io sì… Anche questo voglio imparare da te!

Avrei voluto conoscerti, nella vita reale, prima del tuo travaglio. Avrei voluto bere una birra con te e parlare di Poesia, di lettere, di parole, di immagini disegnate con concetti e chiederti consigli sulla resistenza e sulla perseveranza.

Avrei voluto conoscerti perché SO che tu avresti trovato una risposta alle mie domande, almeno una accettabile.

La verità, Max, è che non userò quell’hashtag. Anche se non ti conoscevo, non ti ridurrò ad un trend, ma cercherò quelle risposte e, forse, un giorno potrò presentarmi a te e chiederti di parlarne.

Quindi sì, CIAO MAX, qualcosa lo hai fatto anche per me, spero di avere la forza di esercitare l’insegnamento.

Scrivi Bene, Scrivi Ancora…

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