Gli aquiloni sono in terra,
spiaggiati nell’indifferenza,
tumulati nell’immobilità.
Il vento che li sorreggeva,
leggeri come le nuvole,
ora punta un altro orizzonte.
C’è una chitarra, solitaria,
appoggiata alla staccionata,
muta come la cenere
di un fuoco mai acceso.
Le onde si ritraggono,
desertificando la riva.
Le stelle si nascondono,
oscurando la via di casa.
La Luna impallidisce,
abbandona l’abito ispiratore,
diventando mera roccia in cielo.
Tutto è uguale, nulla è cambiato,
se non il modo di vederlo.
Tu filtravi i miei sguardi
su di un mondo sereno e grigio,
restituendomi l’immagine
di una tempesta di colori.
Ora gli aquiloni sono in terra.