Come stai? Sto beeeeene

“Come stai”? Si comincia sempre così… Comincia così quella canzone che non canto più, già vecchia quando fu scritta…

È un buon modo di aprire una conversazione con una persona che non vedi da tempo, se poi di quella persona non te ne frega una intergalattica minchia… Beh, allora la conversazione non ci sarà per nulla.

Ieri sera, ad esempio, io me ne sono accorto, quando quella persona me l’ha chiesto: io l’ho capito subito, ma ora sono senza Aurora ed ho risposto: “Bene, tu?”

Aurora invece avrebbe sorriso, sospirato e poi risposto come si dovrebbe, tutto d’un fiato: “machecazzotivieneinmentedifarefintachetiinteressicomestochefinoaierisemorivoneancheloavrestisaputo?”

Io invece ho più diplomazia e rispondo con una cordiale e rassicurante falsità d’animo: “sto bene, si lavora, si suona, il solito” dico, poi ricambio il finto interesse: “E tu?”

In questo periodo ho in mente almeno una persona a cui, se dovessi essere sincero, risponderei male, se adesso venisse a chiedermi come sto… E non è nessuna di quelle con cui ho avuto rapporti, almeno non diretti! Beh, “facimm l’omm”… E… “Sto bene, tu?”

Beh, la finzione è un comportamento da adulti, in fondo.

Nella maggior parte dei casi nel giro di 3-4 minuti la scenetta è finita ed ognuno può riprendere le proprie cose.

La comodità di questo botta-risposta è che può essere riproposto in maniera standard in praticamente ogni occasione. Facciamo qualche esempio.

Con una vecchia conoscenza che non vedi da tempo.

Lui: ciao, come stai?

Io: bene, tu:

Lui: che stai facendo ultimamente?

Io: solita vita, si lavora, ogni tanto una suonata… Solita, sto tranquillo.

Lui: bene bene… Ci vediamo…

Con un ex-collega, che magari ti sta pure sul cazzo:

Lui: ciao, come stai?

Io: bene, tu:

Lui: che stai facendo ultimamente?

Io: solita vita, si lavora, ogni tanto una suonata… Solita, sto tranquillo.

Lui: bene bene… Ci vediamo.

Con una vecchia amica di Her:

Lei: ciao, come stai?…

Vabbeh, avete capito come continua…

Tutte queste situazioni avrebbero risposte diverse, se mettessimo da parte la diplomazia sociale.

Le piroette emozionali più competitive, però, le raggiungi quando ti chiedono come stai per convenzione, ma a te, invece, interessa davvero di loro e devi far finta di essere distaccato: chiedere “come stai” dando l’impressione che si tratti di un interesse formale, questo è da professionisti.

Quindi, riassumendo, vorrei dire come sto a tutte quelle persone che me lo chiederanno solo per convenzione:

Sto bene, si lavora, si suona… Solita vita… Gli uccellini cantano, le fatine volano e le pistole sparano fiocchi di zucchero croccante!

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