30 Day Writing: Giorno 2, detto di me e non dimenticato

Giorno 2 del Challenge 30 Day Writing, tutti i post li trovate qui: https://bloggolo.it/category/challenge/30-day-writing/.

Oggi il tema dell’elenco è:

Scrivi qualcosa che qualcuno ha detto di te e che non hai mai dimenticato.

Eh.. e da dove cominciamo? Da chi? Qualcosa di felice, triste, disgustoso?

Allora, stravolgo un po’ le regole… Scriverò più di una cosa, cerco di raggruppare diversi stati d’animo… Ricordate quel film di qualche anno fa chiamato “Inside Out“? Ecco, userò quegli stati d’animo.

gioiaFELICITA’, Gioia: ricordo che una volta, appena patentato, andai in fissa per l’impianto stereo dell’auto (fissa durata qualche mese, oggi a stento ce l’ho). Riempii l’auto di casse recuperate ovunque, ne montai alcune anche nei poggiatesta, smontai l’auto e la rimontai da capo… All’epoca C. (the last Her), rispondendo ad ua mia battuta sul fatto che evidentemente ero impazzito, mi disse che ero “Geniale”: non è stata tanto la parola a farmi felice, quanto il fatto che quella persona non stava valutando tanto il risultato (davvero pessimo), quanto l’idea… Capì che non era montare delle casse il mio scopo, ma il fatto stesso di smontare e rimontare un abitacolo, solo per vedere se ero in grado di farlo. Ecco, questo mi rese felice.

tristezzaTRISTEZZA: L. al momento della rottura mi disse “hai fatto solo i tuo dovere”.. .Ecco, più che altro ora colgo l’occasione per dire cosa ne penso: NO, non era un mio dovere… Era semplice voglia di farti felice e questo non è mai un dovere! Questa cosa mi rende ancora molto triste.

disgustoDISGUSTO: “Sei solo un Cachiello, figlio di papà e pieno di soldi”, me lo sono sentito dire poco più di un anno fa da una persona che non mi conosce per niente. Ora, per il significato della parola “Cachiello” vi rimando a questo link https://goo.gl/8Od3r6, poi lascio a chi mi conosce l’arduo compito di confermare o smentire, io su questo non ho prove. Per il “Figlio di papà e pieno di soldi”, ho le prove del contrario: la prima prova è in un loculo dal 1994 e la seconda è il mio estratto conto è la vita condotta fin’ora… Mah, sarà che le scuole all’estero sono volate, perché io non me ne son oaccorto di averle fatte! Diciamo che è una cosa che no nriesco proprio a mandare giù, ma tant’è…

rabbiaRABBIA: Una volta da ragazzino, avevo 14 o 15 anni, ero al pianoforte e stavo scrivendo una canzone, ne ricordo ancora un po’ il motivetto. Mia madre mi disse che no nera il caso che io mi dedicassi alla Musica nella vita, perché non avevo una bella voce. Crescendo ho capiuto che non ce l’ho davvero, ma anche che ce ne sono tante di voci mediocri che scrivono belle canzoni e le mie a me piacciono… Insomma, senza quella frase forse mi sarei dedicato davvero alla Musica, per Vita e non per divertimento… Oggi forse, certamente, non sarei stato comunque un grande cantante, ma penso che avrei potuto provare a diventare un buon autore…

pauraPAURA: “Tu sei malato”… Lasciam operdere il chi, il come ed il quando… So solo che per un po’ l’ho pensato davvero e ne ho avuto paura: non è che ora non lo penso più, solo che non ne ho più paura, ho cominciato a pensare che in fondo ognuno di noi lo è a suo modo.

Credo sia tutto, domani l’argomento è… Vediamo… I miei “primi 3 fastidi ricorrenti”… In che senso? Ci penserò…

30-day-writing-challenge2

 

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