Eutanasie minori

Trancio il ramo, salvo l’albero:

rinuncio al frutto, per il raccolto.

Sfascio la stanza in fiamme,

per salvare la casa e me stesso.

Riciclo il bicchiere scheggiato,

per non ferirmi la bocca, assetata,

confondendo il sangue ed il vino.

Getto la bacchetta spezzata,

per non lacerar la pelle.

Privo i miei occhi del tuo volto,

per non guardarti fuggire, ancora.

Tu sei la mano con cui scrivo,

non il vizio che la corrompe.

Il morbo che m’infetta l’anima

è viverti a metà, oscillando in bilico,

barcollar sulla linea, in equilibrio,

abbastanza vicini per afferrarci,

così lontani da non trattenerci.


Photo de abednego ago provenant de Pexels

2 pensieri su “Eutanasie minori

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