Questo pezzo è stato scritto nel 2015, all’epoca parlava di “isolamento” volontario, dedicato a quelli che, per varie ragioni, si “estraniano” dalla vita, per un certo periodo.
Qualche settimana fa, strimpellandolo, mi sono reso conto di quanto fosse attuale. Ho proposto ad un paio di amici di riprenderlo ed eccolo qui.
TESTO:
Un passo dietro l’altro, in una fila silenziosa, cammineremo insieme, ma la Vita è un’altra cosa: non scoprirò chi sei o cosa vuoi. Perché mi stai seguendo? Un passo dietro l’altro, su una fune troppo tesa, mantieni l’equilibrio perché il vento non riposa. Se scoprirò chi sei o cosa vuoi è perché ti so seguendo. Addio alle strade deserte, inonderemo le città, saremo come un fiume in piena: inarrestabili. Se non ci andrà, nella notte più insonne lasceremo alle città tutte le sfumature grigie di quest’epoca. Un passo dietro l’altro e un altro passo ancora, continua a camminare, alla morte non c’è cura. Se arriverà domani, cosa importa? Aspetteremo camminando! Un passo dietro l’altro, finché avremo ancora fiato, fermandoci soltanto per ricostruire un prato, sui resti dell’asfalto che abbiamo seminato, concimato e coltivato. Addio alle strade deserte, inonderemo le città, saremo come il vento in furia: inafferrabili. Se non ci andrà, nella notte più insonne lasceremo alle città tutte le sfumature grigie di quest’epoca.
CREDITS:
Una canzone di Fo’
Arrangiamento: Nicola Natella
Missaggio: Nicola Natella & Fo’
Guitars: Nicola Natella
Bass: Armando Arleo
Sequenze Drums/Synth: Fo’
Un ringraziamento speciale va a Giovanni Caiazza per la bellissima traccia di batteria acustica che, a causa dell’incapacità di chi scrive, non è stato possibile utilizzare.
Un pensiero su ““Un Passo Ancora” nel futuro”