Sussurro il tuo nome al silenzio,
nei rientri e nelle partenze,
per sentirlo ancora risuonare,
tra le labbra assetate di poesia.
Vibra e si fa ritmo, ripetendolo,
scandendolo, facendone canto.
Ricade sulla lingua ribelle,
rimbalza al palato deforme,
si insinua tra i denti distanti,
cavalca un sospiro, un singhiozzo,
evade e si fa suono.
Sussurro il tuo nome al silenzio,
poi lo copro con la Musica,
per non sentirne l’eco.
Stordisco i miei sensi
con volumi impietosi,
finché, sfuggendo,
tra le pause e tra le note,
lo sento parlarmi di te,
che sei quel nome,
che sei quella musica
che sei quel silenzio.