Non spiegarlo a me,
ma dillo alle mie mani,
a queste dita bramose,
che non potranno più
toccarti, esplorarti…
Dillo tu ai miei occhi,
alle pupille che ti cercano,
svuotate delle tue,
che non potranno più
riconoscere la tua sagoma,
mentre balli, mentre canti,
nel sole dell’estate,
nel buio della mia stanza.
Dillo alla mia bocca,
alla lingua impertinente,
che rifiuta altri sapori,
oltre il tuo…
Dillo al mio naso;
che ancora percepisce
il tuo odore sui vestiti,
su questa pelle.
Dillo alla pelle!
Dillo alle mie notti,
che devono rinunciare
alla tua compagnia:
dillo ai miei sogni,
perché io non riesco
a convincerli
a rinunciare al tuo volto.
Dillo a me, adesso, se vuoi,
che ci sarà un futuro comunque,
che andrà bene comunque,
che è normale che questo corpo
esista anche senza il tuo.