Spiegalo all’altrove

Perché mi guardi?

Ho lo stesso volto

che hai ignorato.

È forse rabbia

nel tuo sguardo?

Per me, per te, chi?

È malinconia, sdegno?

È desiderio o schifo?

Eravamo proprio qui,

solo poco tempo fa,

quando hai smesso

di guardarmi davvero.

Ora, perché lo fai?

Guardi me, mi chiedo,

o guardi se ti guardo?

Guardo altrove, perché?

Io mio orgoglio ferito,

saluta il tuo, morente.

Perché mi guardi?

Spiegalo all’altrove:

spiegalo a lei, ignara,

quanto io sappia

diventare solo silenzio.

Vuoi guardarmi? Fallo!

Guardami, se vuoi:

io guardo altrove

e l’altrove non guarda.

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