Cammina con me, solo un passo più dietro.
Mi aspetta, paziente e coerente.
È il guardiano rugoso di un faro spento,
è il sacerdote corrotto di un culto svanito.
Ha il volto di un sogno incoerente,
il sapore di ogni amante,
l’odore di ogni passione.
È un cuscino di spine,
un tappeto di fango,
un tetto di insetti.
È l’amico di spalle,
il rumore molesto,
una sposa puttana.
È la sorpresa sgradita,
il cibo avariato,
l’acqua infettata.
È la crisi improvvisa,
che arriva per strada.
È una maglietta sudata
ogni singola notte:
lo stesso incubo
in contesti diversi.
È il piccolo verme
che abita in tasca.
Il mio amico Panico,
la certezza,
la costanza,
il sicuro,
io.