Mi ricordo di te, amica mia, in un giorno d’estate,
vestita del tuo futuro, pettinata dal vento
e dall’immaginazione.
Eravamo bambini curiosi, ci affacciavamo tra i grandi
sbirciandone il mondo, copiandolo, senza capirlo.
Ricordo l’odore dell’amore imitato:
imparavamo a farci del male.
Ti ho tradito per gioco, ma bruciava davvero:
la mia bugia, il tuo schiaffo, il distacco, il rancore.
Ti ho dato le spalle, amica mia, senza voltarmi,
sparendo all’orizzonte: diventammo sconosciuti.
Quando ero per terra, amica mia, tu lo sai bene:
sentii la tua voce che mi incitava a rialzarmi.
Ora sei qui, di nuovo, amica mia, anche in inverno,
spettinata da troppo vento, troppa immaginazione,
ma che bel vestito è ancora il tuo futuro.
Mi ricorderò di te, anche domani,
ma guardandoti in volto, senza voltarmi.
A te che basta un sospetto, per offrirmi un sostegno,
io offro solo la voce di un compagno di viaggio,
augurando a chi merita che tu lo scelga,
come compagno di vita, in questa vita:
camminiamo insieme, verso l’orizzonte, amica mia.
