Se cercate il colpevole, guardatevi allo specchio.

[Tempo di lettura stimato: 7 minuti]

Smettetela di cercare un colpevole per quello che sta accadendo in Ucraina: la colpa è vostra!

Mi rivolgo a tutti quelli che, nella loro vita, si sono sempre girati dall’altra parte: la colpa è vostra! Se non vi sentite tra questi, non vi sentiate toccati dalle mie parole, ma siate onesti con voi stessi: lo siete?

La colpa è del vostro menefreghismo, della vostra pigrizia, del vostro semplicistico modo di affrontare la vita.

La colpa non è di Putin, perché un pazzo, per quanto potente, non può fare tutto da solo.

La colpa non è degli USA o della NATO, perché nessuno sciacallo, per quanto ingordo, può banchettare senza una carcassa già pronta.

No, queste sono solo scuse, capri espiatori o comunque conseguenze di un problema assai più grande e radicato: il disinteresse.

È bello vedere le bandiere gialle e blu, sui balconi degli italiani. È bello sentirvi parlare di solidarietà verso i profughi, di disarmo e di pace. Tutto molto bello, nel 2022, peccato che questa guerra sia iniziata ben 8 anni fa!

È bello, come era bello vedervi appendere gli striscioni “andrà tutto bene”, durante il lockdown, prima che cominciaste a rifiutarvi di aderire a qualsiasi tipo di rimedio al virus, che comportasse il minimo sforzo da parte vostra. Quante scuse avete trovato, vero, pur di non mettere quella cazzo di mascherina?

Forse, alla fine, non dico “tutto”, ma ci andrà anche bene: non certo grazie a voi!

Voi, siete quelli che hanno reso tutto più difficile e lo siete sempre stati!

Ho una domanda per voi: cosa stavate facendo, a cosa stavate pensando, mentre i russi invadevano la Crimea, nel 2014? Ve lo ricordate?

Oggi che aprite le braccia alle donne ucraine, con i loro figli e il loro carico di disperazione, ricordate di quando, ieri, vi lamentavate perché vi rubavano il lavoro? Ricordare di quando le sottopagavate, per accudire i vostri anziani?

La colpa è del vostro disinteresse, perché avete sempre preferito la pagina sportiva e il gossip, a quella di politica internazionale.

Questi profughi, ai quali va ogni mio augurio di non restare tali troppo a lungo, non sono diversi da quelli a cui volevate chiudere i porti, spesso auspicando blocchi navali e in alcuni casi anche raffiche di mitra. Lo avete dimenticato?

Anche quei profughi scappavano (e scappano) da guerre e devastazioni, anche quei profughi sono vittime di regimi dittatoriali. Anche quei profughi hanno conosciuto i bombardamenti, gli stupri, le fosse comuni e hanno visto i cadaveri dei loro vicini per le strade. Anche quei profughi avevano una casa e l’hanno dovuta abbandonare. Anche quei profughi avevano una vita e l’hanno dovuta abbandonare.

Quante volte li avete accusati di essere dei criminali e di venire in Italia per spacciare e rubare? Fatevi una domanda, chiedetevi cosa potrebbe mai fare un ucraino se, non potendo contare sulla nostra accoglienza, dovesse vivere in clandestinità, senza l’offerta che sta avendo di riparo, assistenza, scuola per i figli, sostegno economico e magari un lavoro.

Se dovesse sopravvivere, senza il nostro aiuto, cosa farebbe? Voi, cosa sareste disposti e costretti a fare, per sopravvivere?

No, voi non siete razzisti, siete peggio: siete completamente privi di ogni ideale e interesse, quei pochi che dite di avere sono di facciata.

Un razzista, almeno, crede in qualcosa, per quanto aberrante sia la sua idea.

Voi credete in quello che oggi vi fa sentire migliori, non importa se fino a poco tempo fa proclamavate l’esatto contrario.

Siete una bandiera senza vento, costretti a far uso di supporti posticci per stare in piedi e illudervi di sventolare.

In questo momento, su questo pianeta, ci sono tantissimi popoli che combattono per la loro libertà: palestinesi, curdi, yemeniti. Sono tutti popoli CHE AVEVANO una terra e ai quali quella terra è stata tolta, la cui storia è vecchia di decenni.

Quanto e quandovi siete interessati dei morti in Siria, in Libia, nel Chiapas e in tutte quelle aree del mondo dove, ancora oggi, spuntano qui e lì fosse comuni? Quanto vi state interessando in questo momento al Mali? Ci sono genocidi anche lì, sapete?

Voi, quando ne sentite parlare, su che canale cambiate? Quante volte avete ripetuto il mantra “che palle”, quando un vostro conoscente, meno inutile di voi, ha provato a introdurre l’argomento?

Oggi puntate il dito contro Putin, che per quanto mi riguarda è un mostro sanguinario, ma non lo è da un mese: lo è da vent’anni e anche di più.

Sono anni che si conoscono i suoi metodi, ma a voi andava bene, perché non vi toccava, perché era lontano o magari, addirittura, perché ne eravate contenti.

Molti di voi approvavano le sue politiche verso la comunità omosessuale e se non era così, almeno, le tolleravano: perché interessarsi dei diritti dei gay in Russia? Voi non siete gay e non siete in Russia!

Per carità, la colpa non è solo vostra, perché la vostra categoria sociale non è un vanto tutto italiano: siete ovunque, siete tanti, ma questo non vi rende meno colpevoli.

Ci sono colpevoli anche in Russia, del resto perché un maschio, bianco, ortodosso, eterosessuale, avrebbe dovuto preoccuparsi di una donna, di colore, magari atea e lesbica? Forse oggi, però, mentre torna a casa cadavere, da una guerra che il suo presidente neanche definisce tale, la penserebbe diversamente.

Ci sono, certamente, colpevoli anche in Ucraina, ne sono certo. Chissà se il filo-russo che, da anni, attendeva l’invasione, oggi sia ancora così convinto, mentre guarda la sua casa crollare, sotto i colpi dei mortai. Non penso neanche gli importi poi più tanto di chi siano i mortai, tanto la casa crolla comunque.

La capacità di pensare che il problema non esista, finché è di qualcun altro, è trasversale a popoli, nazioni, religioni e razze, state tranquilli: il menefreghismo è l’unica vera esperienza inclusiva a cui partecipate, insieme alla tendenza a cercare un modo per lavarvi la coscienza, puntando un dito.

Oggi, quindi, decidete che Putin è il colpevole, anche se probabilmente fino a ieri vi stava anche simpatico!

Questo Febbraio, però, avete visto l’escalation della sua pazzia in diretta TV, i vostri idoli vi hanno detto di odiarlo e voi avete cominciato a odiarlo. Avete visto le conseguenze della guerra sulle vostre bollette, sullo scontrino del supermercato, sul costo del pieno per la vostra auto.

Chissà, se aveste cominciato a odiarlo anni prima, se non aveste accettato che i vostri leader si facessero fotografare con lui, sevi foste chiesti da dove veniva il gas per la vostra doccia calda, forse oggi non avrebbe avuto i fondi per le bombe che vi scandalizzano tanto.

Quelle bombe, notiziona, le avete pagate voi! Anzi, stavolta mi ci metto anche io in mezzo: LE ABBIAMO PAGATE NOI!

Immaginate quanto sarebbe stata lunga la presidenza di Putin, se avessimo cominciato a negare ai russi i nostri alberghi, le nostre scarpe, il nostro vino e tutto quello che gli abbiamo venduto, perché loro pagavano e anche bene.

“Noi non vendiamo a chi sostiene un dittatore, a chi nega i diritti civili”, ma i diritti di quegli sconosciuti non valevano tanto da sacrificare un po’ del vostro fatturato.

Eppure, oggi, quel fatturato si sta disgregando. Avevate la scelta di cercare altri mercati, avevate il tempo di farlo, oggi invece siete costretti a darvi una mossa.

Le conseguenze delle vostre scelte vi si stanno rivoltando contro e la colpa non è di Putin, né degli USA, né dell’Euro, né degli ucraini: la colpa è vostra, che anni fa avete scelto di preferire un facile profitto o una rassicurante indifferenza.

No, non lamentatevi del costo del gas o del carburante, perché è dagli anni ’80 che si parla di energie rinnovabili e di auto elettriche, ma voi volevate l’auto che andava da zero a cento in dieci secondi.

Voi siete quelli che prendevano in giro una bambina che vi stava avvertendo e che la chiamavano “gretina”, lo avete dimenticato?

Se due anni fa aveste dato ascolto a quella bambina, con la stessa passione che mettete oggi nel postare le bandiere ucraine sui vostri social, oggi probabilmente il gas russo non sarebbe così difficile da rinunciare e Putin avrebbe un finanziamento in meno.

Avete, per tutta la vostra vita, accantonato la merda che il mondo vi mostrava, accatastandola a lato, dove non potevate vederla e lo avete fatto fin quando il cumulo è diventato così alto da ricadervi addosso.

Quindi basta, smettetela di cercare un colpevole, perché per trovarlo vi basta guardarvi allo specchio.

Siete colpevoli, ogni volta che vi disinteressate, che dite “che palle”, che gettate un mozzicone in terra e che non ascoltate un’idea diversa dalla vostra.

Questa guerra, in un modo o nell’altro, presto o troppo tardi, come tutte le guerre, finirà e lascerà conseguenze. Passeranno anche le conseguenze e si alterneranno le generazioni.

Potete fare ancora qualcosa, di buono, per questo mondo: invitate ai vostri figli a fare diversamente, rispetto a voi.

Smettetela di porvi come esempio, perché anche questa è una colpa: voi, non potete insegnare nulla di buono.

Prendete i ragazzi e ditegli che la colpa è vostra e che loro devono fare esattamente il contrario di quello che avete fatto voi.

Ditegli che il disinteresse è stata la grande pandemia della nostra società e forse, se saremo fortunati, il futuro conoscerà un’umanità meno colpevole.

Adesso alzatevi, andate allo specchio e chiedetevelo: siete o no colpevoli?


Photo de Evelyn Chong provenant de Pexels


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