Perdonaci Sonia, siamo tutti colpevoli.
Perdonaci per non essere in grado di combattere la violenza che dilaga in questo paese. Non ne siamo in grado, perché ci concentriamo sempre sull’altra violenza, perché ci siamo convinti che esista sempre una violenza più grave di un’altra e non riusciamo proprio a capire che la violenza non ha sesso, colore o età.
Perdonaci, perché non siamo stati in grado di proteggerti, nonostante tu ce lo avessi chiesto. Perdonaci perché non abbiamo saputo punire duramente e tenerti lontano un uomo che aveva già usato il coltello, che era stato già arrestato e rilasciato, che era noto per la sua abituale violenza, come stile di vita.
Perdonaci, perché non abbiamo saputo insegnarti a riconoscerlo, perché ti abbiamo insegnato che i violenti possono essere cambiati. Mentivamo Sonia, i violenti non cambiano, perdonaci!
Perdona i giornalisti che, mentre tu eri ancora calda, tra le braccia di un amore finalmente vero, hanno tempestato di telefonate tua madre e le tue amiche. Perdonaci, perché per noi è più importante che una morte faccia notizia, piuttosto che evitarla.
Perdona questa giustizia, che tra molti anni condannerà quel mostro, che lo incarcererà con attenuanti generiche e che lo libererà prima del tempo, con una qualsiasi scusa plausibile.
Perdonaci, perché non abbiamo il tuo coraggio, non facciamo scudo col nostro corpo a chi amiamo. Perdonaci Sonia, forse noi non sappiamo più amare. Perdonaci, non abbiamo saputo amarti.
Perdonaci, perché cerchiamo di ri-educare gli assassini e di punire i bambini, quando dovremmo fare il contrario. Se lo facessimo, forse, oggi tu non dovresti perdonarci.
Perdonaci, perché ci concentriamo sempre e solo sul momento: oggi sarà un giorno contro la violenza sulle donne, domani contro quella sui bambini, dopodomani contro quella a sfondo razzista. Perdonaci, perché mentre noi inseguiamo la violenza del momento, ansiosi di scandalizzarci, centinaia di persone muoiono delle violenze di cui, in quel momento, non ci curiamo.
Perdonaci, perché siamo stupidi e troppo concentrati su noi stessi, per poter trovare davvero una soluzione.
Perdonaci, perché se non fossimo così distratti, se non fossimo così ciechi e sordi alle evidenze, se non fossimo tutti così di parte, oggi tu saresti viva, in attesa di riempire quella casa di mobili e di bambini, con il tuo vero nuovo amore: l’amore che hai difeso e salvato, tu, una grande anima in un piccolo corpo, ma con tutto il coraggio che noi non abbiamo.
Perdonaci, perché siamo bravissimi a puntare il dito, ma mai contro noi stessi.
Sonia, ti prego, perdonaci.