Meglio Quattrocchi che puffzuppa

[Tempo di lettura stimato 7 min]

Ci risiamo, dovrete sorbirvi l’ennesima sfuriata contro il “Take it Easy“, la mia vecchia battaglia contro il “ma quanto sei pesante”.

Giuro che ne farò una categoria a parte, devo solo raccogliere tutte le volte che me li avete fatti girare.

Essendo una sfuriata, vi metterò tutti nel mucchio, quindi se vi sentirete toccati, bene, ce l’ho con voi! In caso contrario, non mi sfrantumate i testicoli: sto generalizzando, lo dico io a voi, ok? Grazie!

Ogni volta mi costringete ad abbassare un po’ il livello. Questa volta, però ho avuto un’illuminazione: userò i disegnini, ovvero i puffi!

Ve li ricordate i Puffi?

Non parlo dei Puffi in CGI dei tempi moderni, ma di quelli disegnati a mano dei vecchi cari cartoni animati anni ’80 e ’90.

I Puffi sono degli omini blu, che vivono in delle case a forma di fungo, nel mezzo della foresta di Pufflandia.

I Puffi si nutrono di puffbacche, non meglio definite. I Puffi passano l’intera giornata a cantare la stessa odiosa filastrocca, che so bene molti di voi, in questo momento, stanno intonando nella mente la la lala lala la lala lala… Sì che ce l’avete in testa!

I Puffi sono una società di frikkettoni, con la passione per l’indie e dediti all’uso di droghe naturali.

Nemico giurato di questi omini blu sono Garganella e il suo gatto Birba, due idioti da competizione, che riescono a mettere in difficoltà i Puffi, solo grazie alla pari idiozia di questi ultimi.

Ogni puffo ha una sua peculiarità e sono davvero tantissimi.

Abbiamo Puffo Pasticcere, Puffo Antennista, Puffo Rider, Puffo Commercialista, insomma abbiamo un puffo per ogni esigenza.

Esistono, però, i puffi di prima fila, quelli davvero famosi e protagonisti di tutte le puntate.

A capo di tutti c’è Grande Puffo che, insieme a Nonno Puffo, rappresenta tutta la componente anziana della comunità. Io credo siano anche gli unici due a non farsi di Puffbacche, ma non sono un esperto.

Il figo del paese è senza dubbio Forzuto, un tizio che passa la sua vita a pomparsi e che risolverebbe ogni minimo problema con la forza. Nella vita reale sarebbe il palestrato fatto ad anabolizzanti, perché se già ti fai di puffbacche non ci credo che sia tutta roba naturale.

Puffetta, unica donna della città. Ci sarebbe anche una Puffettina, da un certo punto della storia in poi, ma tra tutti i difetti i Puffi, almeno, non annoverano la pedofilia. Le possibilità quindi sono due: Puffetta deve soddisfare tutta Pufflandia, oppure i puffi sono tutti omosessuali.

Vorrei aggiungere che Puffetta è una creazione di Gargamella, tramite clonazione. Questo non pone a favore né sulla rettitudine della bionda donnina blu, né sul fatto che sia un bene la sua presenza tra i puffi.

Se non dovesse bastare, la prova del fatto che i puffi siano etero, oltre che Puffetta sia zoccola, la possiamo trovare in un altro membro attivo della società canterina: Vanitoso, che è evidentemente gay.

Il fatto che Vanitoso sia rappresentato come una checca da commedia teatrale ci fa capire che gli altri sono “diversi” da lui e che Puffetta deve avere un buon Puffo Istruttore di yoga.

Vorrei far notare che questo modo di rappresentare Vanitoso è profondamente offensivo nei confronti della comunità LGBT, ma i puffi sono degli ignorantoni e questo non lo sanno.

Burlone è uno convinto di far ridere, facendoti saltare in faccia degli ordigni esplosivi artigianali.

Tontolone, il più simpatico, magari non si fa le puffbacche, ma di sicuro ha una grave dipendenza da cannabis, tanto da far sembrare Snoop Dog un convinto proibizionista.

Brontolone è uno che si lamenta sempre, di qualsiasi cosa, senza un vero motivo e da questo capiamo che Puffetta con lui non riesce proprio a legare. Puffo Poeta, lo dice il nome, scrive poesie: è l’unico poeta che non trae giovamento da droghe o alcolici.

C’è Golosone, con chiari disturbi alimentari.

C’è Inventore, che io penso dovrebbe chiamarsi Idraulico, perché l’unica “invenzione” che gli ho visto far funzionare sono le condutture dell’acqua per irrigare le puffbacche.

Come si dice? L’astinenza aguzza l’ingegno.

Insomma, la mamma dei puffi è sempre incinta e questi omini sono tanti e tutti diversi, eppure tutti ugualmente e assurdamente deficienti.

Pufflandia, però, almeno è una società coesa, unita nel perseguimento della propria nullafacenza.

Tutti vanno d’accordo con tutti, tutti si fidano di tutti, tutti amano tutti, soprattutto Puffetta.

L’unico che proprio non riesce a integrarsi e che sta spesso sul cazzo a tutti è Quattrocchi.

Anche lui, come gli altri, è dedito all’abuso di puffbacche, ma cerca, ogni tanto, anche d’intavolare una conversazione più edificante con i compaesani, con scarsi risultati.

In effetti a Pufflandia il livello culturale, esclusi Grande Puffo e Nonno Puffo, è abbastanza basso.

Insomma, stiamo parlando d’individui che trovano divertente quando gli fanno scoppiare pacchi bomba addosso, vi sembrano intelligenti?

Quattrocchi, veniamo al punto, è “quello pesante”.

Quando Puffo Poeta declama la sua ultima inascoltabile composizione, Quattrocchi vorrebbe anche un po’ parlarne. Insomma, non c’è una minchia da fare, non c’è manco il cinema, perché non creare un poetry-forum?

Niente! Neanche ha finito di proporlo che c’è già la fila alla porta di Puffetta!

Quando Inventore sta per far saltare in aria mezzo villaggio, per creare un nuovo modo di spostare 1kg di puffbacche, per dieci metri, Quattrocchi vorrebbe discutere del rapporto costi/benefici.

Credo sia indubbio che provocare un’esplosione al centro della città, per fare il lavoro di un solo puffo, sia effettivamente sconveniente.

Indovinate cosa fanno i puffi? Seguono il metodo di Inventore!

Indovinate cosa succede? Salta in aria mezzo villaggio!

Quando un gruppo di puffi decide che è divertente andare a esplorare i dintorni della casa di Gargamella, Quattrocchi è quello che dice “ehm, raga, forse avete esagerato con le puffbacche”.

I puffi lo snobbano, gli danno del pesante e dopo un po’ sono un una gabbia per canarini, appesi al soffitto del mago cattivo.

Cosa fa Quattrocchi? Si arma di coraggio, si fa largo fino alla gabbia e fa notare a quei decerebrati dei suoi conpuffi che possono passare attraverso le sbarre.

Ve l’ho detto che sono idioti, che fate, non mi credete?

Le storie dei puffi sono quasi tutte così: un gruppo di dementi che si mette nei guai, per seguire Puffetta. Alla fine, quasi sempre, se non arriva Grande Puffo, ci pensa Quattrocchi a toglierli dagli impicci!

Quattrocchi, c’è sempre! Ogni volta che gli imbecilli si fanno venire in mente un nuovo modo per auto-distruggersi, lui li segue, anche se è l’unico davvero consapevole del pericolo.

Cerca prima di avvisarli, poi loro lo ignorano, lo insultano e alla fine lui li segue per parargli il culo.

Certo, anche lui è solito fare frequenti visite a Puffetta, infatti non è Brontolone come l’amico, ma da qui a schiantarsi in una scarpata, per due puff-botte, gli sembra alquanto esagerato.

Insomma, Quattrocchi è l’unico a cui freghi qualcosa della sopravvivenza della sua specie.

Io, sinceramente, non lo so dove prenda tutta questa pazienza e abnegazione. Voglio capire cercare sempre di salvare Puffetta, che almeno ha un ruolo sociale, ma gli altri?

Fossi stato in lui, dopo la prima volta, li avrei fatti schiattare tutti.

“Volete andare a giocare nel giardino di Gargamella? Bene, andate! Lo sapete vero che lui vuole farvi diventare una zuppa? Ah, sono pesante? Ok… “

Ecco fatto: Gargamella ha la sua zuppa, Quattrocchi ha più puffbacche per lui e ci sono molti meno idioti in giro!

Parliamoci chiaro, se non fosse stato per “il pesantone”, Gargamella avrebbe una collezione di puff-Hogan Blu (mi piaceva qui il riferimento a Giancane).

Quattrocchi, come amo ripetere, non è “pesante”, ma da peso alle cose!

Sapete come si chiama il puffo occhialuto in inglese? Si chiama “Brainy”, ovvero “Cervellone”.

La storia dei puffi, oltre a presentare chiari problemi di omofobia e fallocrazia, è anche altamente sapio-discriminante.

Ora, facciamo un esperimento: togliete i puffi e mettete gli umani, in particolare gli occidentali, specialmente gli italiani.

Fatto? Cambiato qualcosa? NIENTE!

Il villaggio dei puffi è identico al nostro mondo: una società di cazzari, che ti shitstormizza se provi a elevare un po’ il ragionamento, specialmente se quell’argomento ti sta a cuore.

Guardiamo i giorni che viviamo: lì fuori c’è un nemico, il Covid-Gargamella. Nel Vilalggio-Paese, però, nessun Puffo-Cittadino vuole cambiare le proprie abitudini. Gli Scenziati-Inventori non riescono a risolvere il problema a breve termine. Il Governo-Grande Puffo impone delle misure restrittive. Tutti se la prendono con il Pesantone-Quattrocchi, perché ricorda loro che lì fuori c’è Covid-Gargamella.

Sinceramente, io sto con Quattrocchi, perché sento una profonda empatia con questo personaggio,

Alla fine, come sempre, vale il mio tormentone preferito, anche se rivisitato per l’occasione:

non è Quattrocchi ad essere puff-pesante, ma gli altri puffi a essere puff-leggeri.

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