Morgan è stato escluso da Sanremo 2021 come “scelta artistica”. È giusto?
Un paio di sere fa, sono stato molto felice di gustarmi una bella IPA ghiacciata, in compagnia di Alberto Angela, che ripercorreva la vita di Michelangelo Merisi, dai più conosciuto come “Il Caravaggio”.
Il celebre pittore milanese ha sempre solleticato una certa fascinazione in me, fin da ragazzino, quando cominciai ad appassionarmi all’Arte.
Sono sempre stato convinto che il distacco generalizzato dalla cultura sia dovuto ad un metodo di insegnamento e divulgazione completamente sconnesso dalla realtà.
Penso, fermamente, che i giovani si avvicinerebbero molto più volentieri alla storia dell’Arte, oltre che alla storia in generale, se cambiassimo il modo in cui li guidiamo nell’approccio.
Immaginate quanto un adolescente sarebbe più affascinato da una figura come quella del Caravaggio, se lo presentassimo come quello che realmente era, ovvero un grandissimo pezzo di merda!
Parliamoci chiaro, quanto sarebbe più eccitante conoscere la storia di un genio dell’arte, assassino, giocatore d’azzardo, amante delle prostitute, del vino e delle risse? Sembra un film degno della migliore Hollywood maledetta, non trovate?
Noi, invece, abbiamo da sempre preferito un approccio più ortodosso, dello stile “aprì le porte alla pittura barocca bla bla bla”, “l’utilizzo della luce, il chiaroscuro bla bla bla” e “i miei studenti sono tutti al bagno e bla bla bla”.
Questo metodo lo abbiamo applicato da sempre e non solo con la storia dell’Arte, ma con la storia in generale.
Uno degli errori più gravi, a mio modesto parere, sta nell’insegnare “da ieri ad oggi”, vale a dire partendo dagli ominidi, per arrivare ai tempi moderni: il problema è che ai tempi moderni nessuno ci arriva!
Non ci si arriva, perché il tempo è poco e perché, molto più probabilmente, nel frattempo i ragazzi in aula si sono lanciati dalle finestre al grido di “si salvi chi può”!
Attenzione, perché non accade solo a scuola, ma ovunque: avete mai noleggiato un’audio-guida in un museo? Io l’ho maledetta ogni volta che ho dimenticato perché ho smesso di farlo, perché rende tutto freddo e sterile.
Proviamo, invece, a fare il contrario: partiamo da oggi e torniamo indietro!
Partiamo, ad esempio, da Jago e cerchiamo di capire da dove viene!
Non credete che un adolescente si appassionerebbe in maniera sensibilmente maggiore ad un trentenne figo, che arriva nel suo laboratorio in motorino e parla il suo linguaggio, rispetto al racconto, fatto da un docente annoiato, di un lontanissimo artista del 1600?
Appassionandosi a Jago, forse, c’è la possibilità che l’adolescente abbia voglia di scoprire di più, di capire da dove viene l’artista e, tornando indietro, arriverebbe anche a quell’artista del 1600. Al contrario, invece, abbiamo la quasi certezza che non chiederebbe mai di approfondire il contemporaneo, mentre gioca col telefonino, aspettando che la lezione finisca.
Capita anche a me, che, mentre ascolto l’audio-guida, penso solo allo spritz che mi aspetterà all’uscita!
È facile da capire: il bambino, inteso come colui che deve imparare, chiede sempre “perché”, non “cosa ne consegue”!
Quindi, se oggi cominciassimo a studiare la Storia partendo dal “qui ed ora”, cercando magari di non essere eccessivamente didascalici, quello stesso bambino sarebbe portato a voler sapere le ragioni della situazione contemporanea e potremmo andare a ritroso del tempo!
La cultura è una casa che si costruisce partendo dal tetto!
Ok, come cappelletto è stato lungo, me ne rendo conto e voi vi starete chiedendo cosa cavolo c’entra Morgan in tutto questo!
Il problema è che, per spiegarvelo, sono costretto a divagare ancora.
Morgan, per l’anagrafe Marco Castoldi, è stato sempre uno dei miei idoli musicali, anche se con il tempo sono diventato molto critico verso “l’uomo” che vive dentro l’artista.
Per darvi l’idea di quanto lo ammiri artisticamente, basterà pensare che ogni capitolo dela mia tesi di laurea cominciava con una citazione dalle canzoni dei Bluvertigo.
Per me, quindi, Morgan è un genio artistico, mentre Marco Castoldi è un uomo capriccioso, irritante e molo spesso odioso. Vi ricorda qualcuno?
Un uomo amante del vizio, costantemente in fuga dai propri guai e dai creditori, amico di qualche potente, con qualche guaio giudiziario, ma anche con un talento artistico senza precedenti:
Morgan è Caravaggio!
Morgan è Caravaggio, ma anche Pollock e Van Gogh! Morgan è James Dean, è Jim Morrison, ma anche Thelonious Monk.
Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, è senza dubbio un Artista, basta ascoltare “Altrove” e ci si rende subito conto che ci troviamo di fronte ad una delle più grandi capacità di composizione della musica leggera italiana (e non solo).
Questa grande capacità fa di Morgan un genio? Secondo me sì! Rendono Marco Castoldi più simpatico? Assolutamente no, almeno non a me! Lo rendono più affascinante? Ovviamente sì, innegabile!
Quanti ragazzini si sono “svegliati” dal letargo della lezione, sentendo che Van Gogh si mutilò per fare omaggio del suo orecchio ad una prostituta? Sarebbe stato un grande Artista anche senza quell’evento, ma di certo molto meno interessante agli occhi dei non addetti ai lavori.
Jim Morrison, ad esempio, come “uomo” (secondo me) era un grandissimo coglione, al quale darei come unica giustificazione la possibilità di un latente autismo, che spiegherebbe molti dei suoi comportamenti. Sfortunatamente, però, non aveva il “dono” dell’autismo, ma era solo un fattone con il talento del poeta e una bellissima voce blues!
Eppure, molto dell’ascendente del Re Lucertola sta proprio nel suo stile di vita!
Non capisco quindi la “scelta artistica” di tenere fuori Morgan dal Festival di Sanremo 2021, per quanto me ne freghi di questa manifestazione.
Credo che più di “scelta artistica” verso Morgan, si tratti più di una malcelata scelta logistica verso Marco Castoldi, il che ci fa capire quanto bassa sia la percentuale di Arte nell’organizzazione del Festival: le logiche aziendali delle Major, penso, siano molto più influenti.
Non impariamo mai. Riconosciamo il Genio nella Follia, ma sempre troppo tardi! È Sempre stato così!
Emblematico è il caso di Giuseppe Verdi, al quale oggi è intitolato proprio quel conservatorio che, all’epoca, gli negò l’ingresso perché aveva dita troppo “tozze e non adatte ad un pianista”.
Chissà se, un giorno, i nostri pronipoti gireranno con la faccia di Morgan sulle banconote nel portafogli, pensando a quanto sia stato geniale e chiedendo alla maestra di raccontargli di più su quel personaggio così fuori dagli schemi.
Quel giorno, la maestra dovrebbe rispondere che “Morgan fu l’artista che i suoi contemporanei esclusero come scelta artistica”.
Per fortuna, esisterà qualche professore illuminato che, come è accaduto a me, partirà da Morgan, sapendo di stimolare la curiosità e spingere gli studenti a volerne sapere di più, per poi tornare indietro fino a Bach.
Per ora, stiamo lasciando Caravaggio a casa, per “Scelta Artistica”…
L’unica risposta degli studenti del futuro, di cui sopra, in questo caso, potrebbe essere solo: