Ora padroneggi il bilico,
piroetti sugli spuntoni,
danzando sulle correnti.
La roccia ti è compagna,
nuda, ti sorregge e freme,
sbirciando oltre la nebbia.
Hai un pubblico di nuvole,
che s’agitano e mormorano,
s’accalcano e respingono,
modellandosi alla valle,
alla sua mutevole platea.
Vibri, in punta di piedi,
sulla ribalta del precipizio,
scivoli contro un cielo muto,
che scalpita e trattiene il fiato,
soffrendo le tue vertigini.
Sulla lama dell’equilibrio,
oscilli, consapevole e sicuro,
tra spinta e ripiego.
Basterebbe un sol passo
per saziar la molesta brama
di un unico ultimo volo,
al caro prezzo dello schianto.
Tutta la tua esistenza,
come serrato esercizio,
ti ha condotto fin qui.
Sipario!