Se tu potessi guardarmi da dentro,
vedresti molte più cicatrici e rughe,
vedresti i lividi mai fioriti all’esterno.
Se tu potessi davvero abitarmi dentro,
dovresti muoverti quasi danzando,
per non inciampare nei mille cimeli,
nelle macerie, nei miei ruderi interni.
Sentiresti rumore di cocci e di catene,
assi di legno scricchiolare al passo.
Vedresti gli intonachi staccarsi,
cadendo leggeri, fluttuare, oscillare,
per adagiarsi, soffici, nella polvere.
Ho restaurato queste stanze troppe volte,
rendendole abitabili e confortevoli,
pronte ad ospitare più di un’anima,
per poi vederle crollare ancora,
ancora, ancora una volta ed ancora.
Se tu potessi guardarmi dall’interno,
vedresti il mondo attraverso le crepe,
dalle quali s’infiltrerebbe una luce fioca,
illuminandoti la strada per l’uscita:
nessuno potrebbe sopravvivermi dentro.
Se tu, però, trovassi la chiave perduta,
per aprire la porta della stanza nascosta,
dentro ci troveresti una libreria ordinata,
con tomi, volumi e codici ben conservati,
ma con un singolo spazio vuoto al centro.
Raccogli da terra il quaderno col tuo nome,
riuniscilo alla sua raccolta, completami:
i ruderi diverranno colonne intarsiate,
la polvere lascerà posto a tappeti decorati,
le piante morte risorgeranno in giardini,
fin quando i miei ruderi saranno casa.
Belle parole!😊
"Mi piace""Mi piace"
Grazie 🙂
"Mi piace""Mi piace"