Tu c’eri, stanotte, nella mia insonnia,

quando ho percorso l’intero universo,

cercando di sfuggiti: tu eri presente!

Tu c’eri, quando ho rinunciato al sonno,

sconfitto dalle prime luci del mattino,

dai suoni della Vita che m’invadevano:

tu c’eri, eri lì presente, io ti ho sentito.

Tu ci sei, quando mi lascio distrarre

dalle futili e sciocche bellezze intorno,

quando vorrei poterti dire “guarda”,

quando vorrei sentirmi dire “guarda”.

Tu c’eri e ti ho visto, in quella Luna rossa,

quando ho alzato una mano per toccarti,

illudendomi, per un attimo, di riuscirci.

Tu c’eri in quel primo vento di primavera,

quando ho creduto di potermi fare vela,

per lasciarmi trasportare alle tue braccia.

Tu c’eri, perfino nelle mie vaghe speranze,

quando t’immaginavo esistere davvero,

ma non osavo definirti in forme e colori.

Tu c’eri, ci sei, anche adesso: sei il mio scudo.

Finché ci sarai, non resterà spazio libero

per altre e nuove e stupidissime illusioni.

Tu ci sei, non certo per che io lo scelga,

ma perché il mio stesso tempo rifiuta

di lasciarsi scorrere, se non verso di te.

Tu c’eri, ci sei e ci sarai, silenziosamente,

ideale, caldo vapore di acque mai passate,

goccia che scava gallerie in quest’anima,

definizione incarnata dei miei desideri.