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Vorrei avere le rotelle,

spingermi a velocità folli,

lungo ripide discese,

per schiantarmi, inesperto,

contro quel muro grezzo,

solo per lasciarmi rialzare

dalle tue braccia preoccupate.

Vorrei avere le gambe stanche,

il naso freddo e la paura dentro,

mentre cerchiamo la via di casa,

dispersi in un bianco crepuscolo,

per aver sbagliato una pista,

mentre a valle ci cercano.

Vorrei avere le pinne ai piedi,

la maschera appannata,

trattenere il fiato e tuffarmi,

per andare ancora un metro

oltre il mio limite, fino in fondo.

Ho raggiunto quella cima,

ho toccato quel fondale,

senza mai imparare davvero

a vivere senza rotelle.

Vorrei averti qui, da uomo,

per aiutarmi a perdere

quell’equilibrio che soffoca

il bambino che hai salutato.

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