Resta umile, resta orgoglioso!

Sono felice quando scopro di essere ignorante rispetto a qualcosa, perché lo sono di imparare cose nuove. Ieri è successo.

Ho imparato una cosa nuova, partendo dal seguente tweet di uno sconosciuto (sconosciuto a me).

Il tweet è pubblico, quindi non credo sarà un problema incorporarlo, ma nel caso lo rimuovo. Ok @Caos_Ordinato?

Prima di cominciare i miei consueti voli pindarici, analizziamo il tweet, perché, in così poche parole, io leggo tanto contenuto. Vi va?

— DISCLAIMER —
Si avvisa la gentile clientela matriarcale e misandra, che da qui in poi si utilizzerà la parola “uomo” per definire l’essere umano, inteso come figura comprensiva di entrambi i generi sessuali. Molti aggettivi saranno declinati al maschile, pur riferendosi alla “persona”, come entità senza genere. Per eventuali reclami e sostituzioni, è possibile rivolgersi all’ufficio preposto, dove un nostro addetto vi manderà gentilmente a cagare.
— FINE DISCLAIMER —

PRIMA FRASE, etimologia della parola “umiltà”?

Scopriamo che “Umiltà” deriva dalla parola “Humus“, che vuol dire terra. Con un po’ di sforzo, si scopre (o si evince) che “Humilis” vuol dire “Uomo che proviene dalla terra“.

Ci sono molte letture dell’affermazione “uomo che proviene dalla terra”. Una è di certo quella più immediata, vale a dire il contadino, il fattore, l’uomo che coltiva la terra e la fa fruttare, producendo quelle forme di vita, che poi diverranno cibo.

In quest’ottica, l’uomo è “creatore” di vita, una visione romantica che lo avvicina alla divinità.

Un altro modo di leggere la definizione è quello biblico: l’uomo che viene creato da Dio, partendo dal fango. Qui l’essere umano non è Dio, ma la sua più grande creazione.

Qui è Dio ad essere il contadino!!!

Insomma, basta una piccola e nuova informazione, per aprire nuovi mondi, scenari e modi di intendere le cose. Non è meraviglioso tutto ciò?

SECONDA FRASE, l’invito a leggere bene il significato del consiglio “resta umile”.

Molto spesso, infatti, questo consiglio ci viene dato da persone che trarrebbero vantaggio dalla nostra immobilità. Alcuni esempi: un capo che non vuole rischiare di doverti dare un aumento, un collega che concorre con te per una promozione, un non-amico a cui piace la tua stessa persona. Se ne avete altri, suggeriteli!

Come dice il tweet, spesso “resta umile” significa “stai al tuo posto” ed è facile scoprire quanto questo abbia influenzato la nostra società. Come? Tramite la narrazione ecclesiastica.

Quante volte, nelle liturgie, viene ripetuto ai fedeli di restare umili? Si tratta di quelle stesse liturgie create dalla Chiesa Cattolica Romana, nel periodo in cui rappresentava l’unico vero potere in Europa: un potere da mantenere assolutamente, per cui faceva gioco forza che la situazione restasse invariata, che la gente restasse “al suo posto”.

L’Umiltà, quindi, viene spesso usata come richiesta di obbedienza e sottomissione e questo NON è certo meraviglioso.

TERZA FRASE, l’invito a dare al termine “umile” un significato più prezioso.

Qui l’autore del tweet ci mette un un pizzico di Poesia, tornando un po’ a quello che noi abbiamo sviluppato dall’approfondimento della prima frase: le piante, la vita.

Subito dopo, però, affermando che l’umiltà è crescita, usa una parola che mi ha colpito, come contrario della stessa: parla di “decadimento“.

Qui, ho cominciato DAVVERO a riflettere, perché attorno a me io non vedo altro che decadenza.

In alcuni casi, bisogna ammettere che, un ambiente decadente può essere affascinante, ma smette di esserlo dopo la seconda ora in quella birreria di periferia.

La nostra società è decadente e di certo non è umile, da più punti di vista: la cultura liquida del web ci sta convincendo di poter diventare esperti di tutto, in pochi clic. I nostri album fotografici mostrano vite sempre più perfette, costruite e filtrate per sembrare tali: le scene di vita quotidiana stanno sparendo, come se fossero vergogne da nascondere.

Beh, non so a voi, ma a me non sembra ci stia andando benissimo: magari è la strada sbagliata?

Sarà in caso di fare qualche passo indietro e tornare ad essere ORGOGLIOSAMENTE imperfetti, come il contadino che, nel far crescere il grano, diventa simile ad un “Dio”? Eppure il contadino SA BENE di non poter conoscere tutto e se ne frega di farsi vedere sporco di terra!

L’umiltà, quindi, è orgoglio di quello che si è, non certo invidia di quello che si potrebbe essere: questo sì, È MERAVIGLIOSO!!!

Adesso la QUARTA FRASE, che non c’è nel tweet, ma che aggiungo io, dopo un piccolo ragionamento.

“UOMO” deriva quindi da “HUMUS”, che a sua volta, scopro approfondendo, deriva da un termine sanscrito con radice -BHU, poi mutata in -HU.

Quindi il concetto di “UOMO”, come prodotto della terra, ha radici antiche, risalenti alle origini della civiltà. Possiamo noi stravolgerlo, in qualche decennio?

Forse sarebbe possibile se fossimo immortali, ma la natura ha posto una clausola di salvaguardia: non lo siamo e prima o poi torneremo tutti a quella terra da cui veniamo.

In quel momento la terra ci chiederà il conto:

“UOMO, mentre eri nel mondo, hai proclamato, orgogliosamente, di essere un mio figlio?”

Voi cosa risponderete? SIETE STATI ORGOGLIOSI DELLA VOSTRA IMPERFEZIONE?


FILM CONSIGLIATO: “L’uomo che venne dalla terra”, 2007.


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