12 febbraio, #DarwinDay: ci stiamo evolvendo male… MOLTO MALE!!!

Meglio depressi, che stronzi del tipo “me ne fotto”. Perché non dicono “io mi interesso? [CAPAREZZA]

OGGI, 12 febbraio, è il #DarwinDay, giorno in cui si celebra l’anniversario della nascita del grande scienziato Charles Darwin.

Quest’uomo ha cambiato il modo in cui intendiamo la nostra natura, ma oggi non è solo il suo “compleanno”.

Ho deciso di cominciare questo articolo con una citazione che mi ha sempre fatto riflettere, tratta da una canzone di Caparezza, che io considero più un cantautore, che un rapper, ma come spesso ripeto “andiamo con ordine”: vi spiegherò dove voglio arrivare alla fine di questa paginetta.

Il Darwin Day è un giorno in cui l’umanità (una parte di essa) celebra la conquista dei valori di laicità e razionalismo, che poi sono gli ingranaggi che hanno smosso l’intera macchina della società moderna: è ancora così?

Vi incoraggio a guardarvi intorno, perché io credo che qualcosa sia andato storto.

In alcuni casi questi valori vengono totalmente negati, in altri sono strumentalizzati, in altri ancora la loro applicazione viene portata al limite del razionalismo, se non oltre.

Voglio solo accennare, senza quindi approfondire, agli assurdi fenomeni del “Neo-Creazionismo”, del “Terrapiattismo” e tutte le correnti storiche negazioniste: oggi mi fa male il fegato e non ho la minima intenzione di affrontare questi argomenti alle 11:00 del mattino, che è un orario scomodo per una vodka.

Io non posso accettare che, nel mondo occidentale, nel 2020, ci sia ancora gente che creda che gli esseri umani siano gli unici abitanti dell’universo, che quest’ultimo sia stato creato da un omino barbuto residente tra le nuvole e che la terra sia un frisbee sospeso nel vuoto cosmico. Non posso accettare che ci siano correnti che negano l’Olocausto, ma a quanto pare così è: vi sembra che sia il frutto di una sana e robusta evoluzione? A me, sinceramente, no!

Sorvoliamo quindi su questi fenomeni, almeno fino ad un orario alcolicamente accettabile.

Soffermiamoci, più che altro, sulle piccole e becere abitudini quotidiane, quelle che, chi più e chi meno, stiamo assumendo un po’ tutti.

Dal gettare la cicca in terra al non rispettare una fila, dal prevaricare con la forza all’ignorare la sofferenza: in pochissime occasioni siamo davvero “umani” e quando accade veniamo, spesso, isolati e derisi.

Io non vedo, attorno a me, esseri umani! Vedo cani, gatti, pavoni, leoni, scimmie, vermi, serpenti, scarafaggi, ma non umani!

Voglio raccontarvi un aneddoto recentissimo.

Sabato pomeriggio stavo uscendo dal parcheggio di un supermercato, poco lontano da casa di mia madre. Questo parcheggio sbocca su una lunga strada molto trafficata ed ha due aperture: una per l’uscita ed una per l’entrata.

Io ero il terzo, nella fila per uscire, ma una signora stava bloccando la marcia, perché aveva deciso di entrare contromano. Attenzione: non stava bloccando solo il parcheggio, ma anche la strada!

Io, SORRIDENDOLE, le faccio segno che l’entrata era pochi metri più in là, sperando che capisse e imboccasse l’accesso giusto, sbloccando il mezzo paese che stava intasando. Lei, ovviamente, non da cenno di retromarcia!

Quando arriva il mio turno di uscire, a differenza degli altri, decido di darle la possibilità di entrare, in modo da permettere alla statale di sbloccarsi.

La simpaticissima signora, per tutta risposta, invece di ringraziare, abbassa il finestrino e sentenzia: “Senti, io lo so che si entrava dall’altra parte, però avevo già messo la freccia, quindi e inutile che fai osservazioni”.

Io, che ultimamente ho il livello di acidità dell’atmosfera di venere, raccolgo tutta la mia pazienza e decido di soprassedere. Quello che penso davvero è che, volendo essere giusti e corretti, quella signora avrebbe meritato che come minimo scendessi dall’auto (con calma), le aprissi il cofano (con calma), le staccassi la batteria (con calma) e la portassi via con me (sempre con calma).

ORA lo chiedo a voi: quella signora era umana, era “evoluta”?

Io, ancora adesso, non saprei definire a che punto della catena evolutiva collocarla, ma devo ammettere che ho ringraziato di non aver acquistato l’aspirapolvere in offerta, perché penso glie lo avrei piantato nel parabrezza, sempre con calma. Se lo avessi fatto, però, anche io non avrei potuto definirmi “evoluto”, anche se ne avrei tratto grande, grande, grande soddisfazione!

Oggi si festeggia Darwin, abbiamo detto, con l’intento di esaltare la civiltà moderna e la sua superiorità intellettuale.

NOI, quindi, SAREMMO ESSERI SUPERIORI, MA SUPERIORI A CHI?

Ieri ho visto un video di un branco di scimmie che, davanti ad un cumulo di meringhe, ne prendevano solo una ciascuna, mentre ai buffet vedo gente ben vestita farsi gli sgambetti per un trancio di pizza in più.

Noi accumuliamo, anche quando non ne abbiamo bisogno. Abbiamo inventato i frigoriferi per stipare cibo che spesso poi buttiamo, per non parlare dell’incredibile disparità sociale tra i pochi ricchi ed i tantissimi poveri: in cosa saremmo superiori alle scimmie?

Oceani pieni di plastica, virus chimici, aria irrespirabile, 14 gradi a metà febbraio… Come “esseri superiori”, ammettiamolo, facciamo un po’ cagare! Semmai siamo esserei presuntuosi, questo sì!

Finora mi sono soffermato solo ai puri aspetti tangibili, quelli verificabili, quelli tra noi e l’ambiente attorno, ma vogliamo andare più a fondo? Vi va?

Parliamo dei rapporti umani, quelli più profondi, quelli tra noi e noi stessi, che davvero evidenziano in modo atroce quanto ci stiamo evolvendo male.

In auto stamattina sentivo che la natalità in Italia è scesa a 1,29 bambini per donna in età fertile, dato più meno condiviso con il resto del mondo occidentale. A quanto ho capito questo è frutto di una tendenza che, dagli anni ’60 ad oggi, ha interessato tutto il nostro modo di intendere la società, in particolare quella femminile.

— ATTENZIONE DISCLAIMER —

Dato che appena pronuncio la parola “femmina” mi dicono che sono “fallocarticopatriarcamaschistachevuoicapirnetuiosanguinodovemipareamorteamadeus”, voglio precisare che questa cosa della “in particolare quella femminile” è stata detta da Maria Latella, durante la trasmissione “24 Mattino” di “Radio 24”: un personaggio non proprio noto per essere “fallocratica”.

— FINE DISCLAIMER —

A cosa è dovuto questo calo delle nascite? Meno soldi, meno lavoro? Sì, anche, ma non in particolare.

Secondo gli analisti, porco bio, le ragioni sono essenzialmente tre:

  1. le donne che, abbracciando la propria emancipazione, hanno deciso di dedicarsi più alla carriera, che alle gravidanze.
  2. gli uomini che, svogliati ed impauriti dalla crescente potenza economica femminile, tendono ad ostacolarla.
  3. lo Stato che, impantanato delle propagande elettorali, non adegua il proprio sistema assistenziale ai punti 1 e 2.

Cosa leggete in questo? Sarei curioso di saperlo, intanto vi dico la mia!

SIAMO DEGLI IDIOTI, PORCO DUE! Ecco cosa ci leggo!

Ci siamo convinti che tutto debba essere perfetto, confondendo la perfezione con “facilità” e “velocità”, negandoci il tempo di creare, coltivare e costruire.

SACRIFICI, IMPEGNO e COLLABORAZIONE sono parole che non fanno più parte del nostro vocabolario e, mentre noi, esseri superiori, ci estinguiamo perché non facciamo più figli, gli stupidi sono i topi e gli scarafaggi che proliferano nelle fogne. Ma vi sembra un ragionamento evoluto?

C’è una coppia, nel palazzo dove sono cresciuto, che neanche trentenne ha deciso di accendere un mutuo condiviso, per acquistare una casa. Cosa c’è di strano, dite? TUTTO!!! La stranezza è che mi ha stupito, perché io continuo a vedere gente che PRIMA fa carriera da individuo, PRIMA compra casa da individuo, POI (se rimane tempo) crea una famiglia… Ehm, NOTIZIA SHOCK: NO, il tempo poi non c’è!

Vogliamo tutto, lo vogliamo facile e semplicemente sostituibile: gettiamo via potenziali magnifiche storie d’amore appena richiedono un minimo di impegno in più. Ci stanchiamo delle amicizie appena richiedono un minimo di presenza in più. Quei pochi bambini ancora esistenti vengono affidati alle cure di YouTube…

In questa ricerca di perfezione, tutto quello che non ci appare patinato ed immediato è da scartare, cestinandolo nell’ambito del “pazienza, ritenta, sarai più fortunato”.

La sofferenza ci crea fastidio, salvo se non è servita dell’abito agghindato di una pubblicità progresso o di un best seller.

Divoriamo libri che parlano d’Amore, ma poi li digeriamo troppo in fretta e caghiamo indifferenza. Preghiamo per la Pace, ma con formule così prestampate, che poi ne dimentichiamo il significato ed invochiamo il rogo degli ultimi.

DIO COME SIAMO EVOLUTI.. EVOLUTI MALE!!!

Siamo evoluti male e sapete come reagiamo? Con i “me ne frego” e… Sì, sto per dirlo… Sì, sempre la frase che è l’origine di tutti i mali: “TAKE IT EASY”!!!

Sarebbe bello se cominciassimo a farla un po’ più pesante, se cominciassimo ad interessarcene un po’ in più, invece “take it easy”!

C’è un virus, su questo pianeta, che sta mietendo vittime a colpi di spalucce e non è il COVID19, ma l’essere inumano, che risiede in ognuno di noi e che, come prossimo anello della catena evolutiva, ci porterà all’estinzione.

Possiamo cambiare? C’ho sperato, poi ho ordinato una vodka e mi sono messo in un angolo, a guardare…

Agli alieni non ci credo. Agli umani anche meno! [Linea 77, “L’involuzione della specie”]

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