Quand’è che ho cominciato ad arrendermi? Credo, che sia stato un processo lento, avvenuto giorno dopo giorno, culminato pochi giorni fa, in un luogo preciso, ad un’ora precisa, su un binario preciso, nel momento in cui mi sono seduto al posto preciso, il n.31.
A Cristo è stato chiesto di risorgere una sola volta, io ho battuto il record più volte, penso di aver fatto la mia parte.
E’ stato un processo graduale, ho detto, ma quando è partito? Quando ho cominciato ad abbassare le braccia, a dare una risposta in meno, a partecipare ad una polemica in meno, a mandare un messaggio in meno, a dare una spiegazione in meno?
Forse è cominciato la prima volta che mi sono reso conto che quello che dicevo non interessava, interrotto nel bel mezzo del discorso, stroncato dal disinteresse delle persone (o della persona) a cui parlavo.
Forse, è cominciato ad una serata deserta, snobbata anche da quegli amici che, solo due sere prima, dicevano “tu ci sei sempre”.
Forse è cominciato a quel suo “era solo il tuo dovere”, oppure all’ennesimo ritardo per qualcosa di importante per me.
Forse è cominciato quando ho chiesto perdono e non mi è stato concesso, oppure qualche istante dopo, quando mi sono reso conto che viene concesso a chiunque, specialmente a chi non lo merita.
Forse è cominciato quando mi hanno detto “mi ha chiamato la tipa con cui esci, vado a prenderla stasera”, oppure il giorno dopo, durante il racconto dei dettagli.
Forse è cominciato quando ha detto “siamo amici”, ma non sapeva dirmi il titolo di una sola mia canzone.
Forse è stata una frase a dare inizio alla mia resa: “fingi per noi”, “smettila con i sogni”, “ma quale Amore”, oppure è cominciata ad un silenzio, uno dei tanti.
Forse è stato più recente, quando mi hanno impedito di sfogarmi con la chitarra, quando ho difeso colleghi muti fino a dover lasciare il lavoro, quando ho visto quel bacio… Forse è stato quel “mi vieni a prendere” a cui non ho mai ricevuto risposta.
IO NON LO SO QUANDO HO COMINCIATO AD ARRENDERMI, MA E’ SUCCESSO.
Ho provato il colpo di reni, per una volta volevo sentirmi al centro di qualcosa, ma quando mi sono reso conto che così non era, ho cominciato a sprofondare, giù per le scale, lungo il marciapiedi, fino a quel binario, fino al posto 31.