Sei lo spazio vuoto nel mio bagaglio,
il peso del nulla, che lo riempie.
Sei la scia di sabbia alle mie spalle,
caduta da queste mani cocciute,
che ancora tentano di trattenerla,
di trattenerne almeno il ricordo,
che è aria intangibile tra le dita.
Sei la sedia in silenziosa attesa,
orfana di vestiti lanciati alla cieca.
Sei le parole che non scriverò,
più di quelle che ho già scritto.
Sei il pensiero che trafigge la pace,
quando mi fermo a contemplarla,
quando negli occhi chiusi
il tuo volto mi compare, nitido,
tra le carezze di altre mani.