Cosa ci rende umani? Qual è la caratteristica, unica tra tutte le altre, a distinguerci da animali, piante e soprattutto, dai robot?
Me lo chiedo spesso e qualche sera fa, ri-ri-ri-guardando un film, penso di aver trovato la risposta… Almeno UNA delle risposte possibili.
Posso certo immaginare che siano tante le caratteristiche peculiari di un essere umano, ma ce n’è una che mi ha dato da pensare.
Il film è “Interstellar” e la scena a cui mi riferisco è quella in cui il robot, dotato di intelligenza artificiale, afferma che il suo livello di sincerità è settato al 90%, perché un essere umano, in quanto emotivo, non è in grado di sopportarne il 100%.
Noi, a mio avviso, siamo umani perché abbiamo inventato le bugie e perché non solo le diciamo, ma (spesso) le pretendiamo.
Non siamo umani perché proviamo sentimenti, anche un cane o un gatto ne provano. Non siamo umani perché progettiamo e costruiamo cose, anche un robot sa farlo. Non siamo umani perché respiriamo, viviamo, moriamo e ci riproduciamo, anche una pianta lo fa.
Noi siamo umani perché non siamo capaci, in quanto emotivi, di sopportare un livello totale di sincerità.
Noi siamo umani perché siamo in costante contrasto con noi stessi e con la realtà che ci circonda. Siamo umani perché, quando non possiamo capire e cambiare quella realtà, decidiamo di creare una percezione alterata accettabile della stessa.
Un esempio lampante è il ricorso costante al soprannaturale, che nei secoli è servito a spiegare i vari eventi che non riuscivamo a spiegare con la ragione: una crisi epilettica diventava, così, una possessione demoniaca, una bugia “accettabile”, secondo le conoscenze e l’humus culturale dell’epoca.
Pretendiamo la bugia metodica da chiunque, che sia una madre, un partner, un leader spirituale o politico. Non cambia: vogliamo che ci mentano!
Vogliamo che nostra madre ci assicuri che siamo i più belli, che il nostro partner non abbia occhi che per noi, che il nostro prete ci prometta la vita eterna e che il nostro leader ci dica che che non è colpa nostra. Noi sappiamo bene che così non è, ma siamo umani e ci accontentiamo di quello che è più facile da accettare.
Sarebbe davvero tremendo se il nostro leader ci dicesse che la colpa della crisi del nostro paese è solo nostra e che non serve a nulla prendersela con uno straniero. Sarebbe inaccettabile se una madre ci dicesse che il nostro vicino di casa è più bello di noi. Sarebbe insopportabile se il nostro partner ci confessasse un’attrazione per il postino (o la postina). Sarebbe inqualificabile se il Papa, al prossimo Angelus, ammettesse che lui è solo un uomo, che non può darci la certezza che Dio esista e che tutto quello che facciamo dobbiamo farlo non certo per conquistarci il ticket per il paradiso.
Noi, a prescindere, vogliamo qualcosa in cambio e poco importa che sia una bugia!
Noi siamo umani, perché rapportiamo sempre tutto a noi stessi e così facendo ci raccontiamo una bugia. Un robot “intelligente” lo raffiguriamo con fattezze umane, perché solo così possiamo capirlo ed inquadrarlo nella nostra vita quotidiana.
Siamo umani perché creiamo “hamburger vegani”, perché non vogliamo emanciparci dal consumo della carne, senza rinunciare all’idea. Siamo umani perché postiamo foto di viaggi che non viviamo, perché troppo impegnati a fare foto delle stesse vacanze. Siamo umani perché abbiamo inventato la falsificazione delle griffe, perché vogliamo indossare capi firmati, pur senza potercele permettere.
Cambierebbe qualcosa, nelle loro diete, se i vegani dicessero “timballo di melanzane”, invece di “hamburger vegano”? I nostri viaggi sparirebbero senza una foto? Un capo senza griffe ci scalderebbe meno di altri?
A noi non interessa lo scopo finale, ma la percezione che abbiamo e diamo di ogni singolo evento delle nostre vite ed è questa la grande bugia che ci raccontiamo!
Può sembrare un atteggiamento tipico solo degli ultimi anni, ma io non penso sia così: i selfie costruiti delle insta-star non differiscono di molto dalle gobbe eliminate dai ritratti dei signorotti rinascimentali.
Dacci oggi le nostre menzogne quotidiane, o Signore, e non ci indurre nella tentazione di dimenticare che gli altri esistono solo in relazione a noi stessi!
Siamo umani perché “sembra brutto”, siamo umani perché “cosa pensa la gente”, siamo umani perché non ci interessa tanto l’effetto che abbiamo sul mondo, ma il feedback che ne traiamo.
Noi siamo umani perché diciamo “sto bene” anche quando stiamo morendo dentro.
Noi siamo umani perché non accettiamo di poter fallire, di poter soffrire e di poter essere cattivi, anche solo per un istante.
Noi siamo umani perché non accettiamo di non essere perfetti ed immaginiamo vite perfette, in mondi perfetti, circondati da persone perfette. Anche qui, poco importa se nella nostra ricerca di perfezione ipotetica, trascuriamo la fallace realtà che ci circonda.
Ed Siamo umani perché non accettiamo, stupidamente, di essere, irrimediabilmente, umani!
Siamo umani perché sogniamo… Ed il sogno, in fondo, è una grande e meravigliosa bugia, che spesso ha lo scopo di scrollarci di dosso una fastidiosa realtà.
Noi siamo umani, facciamocene una ragione… La domanda è: possiamo cambiare?
Non vi mentirò! Sì, noi possiamo, ma sia io che voi siamo umani: io potrei mentire e voi chiedermi di farlo!
Siamo umani quindi imperfetti. Sbagliamo, ci correggiamo, diciamo bugie e verità, corredato da tante cose buone e meschine. Ma questa è la nostra umanità, riuscire comunque a migliorarci o peggiorarci a secondo dove ci vogliamo dirigere.
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Chissà, accetto visioni e proposte diverse. Mi sto ancora interrogando a riguardo
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L’interrogazione di se stessi e del genere umano non finisce mai!
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