Il canto del sonno diurno

Prendi le mie scarpe,

riempile di passi:

io li metterò in fila,

per formare un cammino.

Prendi i miei pensieri,

riempili di idee:

io li ordinerò in rete,

fino a creare un progetto.

Che siano notti di vino,

di carne e di tensioni,

fino a sorprendere

i nostri sguardi

abbracciarsi ancora,

clandestini e timidi,

tra le ultime ore,

di una Luna morente.

Mentre le folle si agitano,

io resterò immobile,

attendendo di vedere

quell’unica figura nitida,

che mi mostrerà il volto,

libero dalle sfumature

dell’eterna fuga quotidiana.

Prendi i miei occhi,

riempili di meraviglie:

io le chiuderò all’interno,

facendone sogni,

per poi cantarli

ai vagabondi,

per strada.

3 pensieri su “Il canto del sonno diurno

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