A te, che sei ipotesi,
che abiti la probabilità,
circondandoti di allusioni;
A te, che sei incognita,
mistero da svelare,
nell’equazione quotidiana;
A te, che sei scommessa,
rischio e raddoppio,
al tavolo verde speranza;
A te, che sei progetto,
calcolo e verifica,
di una nuova esistenza;
A te, che sei bilancio,
confronto e paragone,
tra il passato ed il futuro;
A te, che mi cammini accanto,
inconsapevole di esistere,
io tendo la mia mano.
A te, che sei ricerca,
esperimento e disciplina,
io dedico le convinzioni.
A te, che sei l’eredità
di un domani incerto,
io dedico le sicurezze presenti.
A te, che sei una porta socchiusa,
un pezzo di carta a metà libro,
il nodo al fazzoletto,
un appunto scarabocchiato,
io riservo la mia memoria.
