"la faillite de la pax" - "il fallimento della pace" - targa, Memoriale di Caen, Normandia, Francia

Venti di Guerra? Take it Easy!

Einstein si chiedeva con quali armi sarebbe stata combattuta la terza Guerra Mondiale, ipotizzando sassi e bastoni per la quarta, io mi sono sempre chiesto se la prima fosse mai, davvero, finita.

Ho sempre visto nell’inizio di questo secolo un remake non troppo celato di quello passato, vedere le similitudini non è poi così complicato:

La “Belle Époque”.

I primi 10-12 anni del 1900 furono chiamati la “Belle Époque“, per via dell’aria di cambiamento che si respirava (in verità anche gli ultimi 10-15 anni del 1800 ne fecero parte).

Il mondo, almeno quello occidentale, era attraversato da un’ondata di ottimismo, dovuto alle nuove scoperte scientifiche, alle invenzioni e a una diffusa ricchezza percepita: si stava bene, poi nel 1915 scoppiò la prima Guerra Mondiale.

Cosa era successo? Semplice: il mondo stava sprofondando, a ritmo di Charleston!

Le masse erano così impegnate a godersi il proprio tempo libero, che non si accorsero che tutto quell’ottimismo e tutta quella prosperità stavano dando fondo alle scorte in credenza, mentre i vecchi rancori delle guerre Franco-Prussiane (finite nel 1870) non si erano spenti e la depressione economica, del 1873-1899, aveva lasciato tante cicatrici che furono truccate, ma non curate.

Non vorrei doverlo (ri)dire, ma la prima Guerra Mondiale fu resa possibile dal “Take it Easy” diffuso nella popolazione occidentale.

Se non vedete ancora le analogie con il ventennio appena trascorso allora per voi non c’è più speranza.

Nei primi anni del nuovo millennio, negli “anni zero”, il mondo si preparava e auspicava un lungo periodo di prosperità e pace.

Le “guerre giuste” (Vietnam, Corea, ecc.) degli anni ’60 e ’70 erano finite e la guerra fredda, dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1990, era solo un ricordo.

Entrambi gli “inizio secolo” hanno visto il diffondersi di nuovi mezzi di comunicazione: nel 2004 nasce Facebook (e altri social network), mentre all’inizio del 1900 si stava diffondendo il telefono su larga scala.

Entrambi gli “inizio secolo” hanno assistito e una rivoluzione tecnologica: il computer nel nostro tempo, il diffondersi dell’elettricità nel secolo scorso.

Entrambi gli “inizio secolo” hanno visto diffondersi nuovi mezzi di trasporto su larga scala: nel secolo scorso furono i treni, oggi si parla di turismo spaziale.

“La Belle Époque” finì di colpo, con uno sparo a Sarajevo e iniziò una guerra come fin’allora non se n’erano mai viste, l’ultima delle guerre di trincea e la prima di quelle da stanza dei bottoni.

Nessuno si era accorto che la coperta aveva lasciato qualcuno al freddo e che l’attuale situazione geopolitica non aveva accontentato tutti, anzi molto pochi: mentre una piccola fetta del mondo beveva champagne, il fondo dell’umanità arrancava cercando di trovare il proprio posto.

Non era più il tempo delle grandi monarchie e le guerre franco-prussiane lo avevano già dimostrato, ma si fece finta di nulla.

OGGI ACCADE LA STESSA COSA: la crisi del 2008 ha dimostrato che il boom economico non c’è mai davvero stato e che i popoli, schiacciati durante le “guerre giuste”, della seconda metà del 1900, ora chiedono il conto.

Certo, potremmo cercare una soluzione pacifica, perché, in realtà, le popolazioni non sono mai state “pro guerra” di per se, se non fomentate, ma a chi tira i fili non conviene.

Nel 1915 la caduta degli imperi fu conveniente per la nascita delle nuove nazioni, nel 1945 la caduta dei nazionalismi fu conveniente per la nascita delle grandi economie: ora il terreno è pronto perché quelle economie si battano.

I due blocchi sono pronti a darsi battaglia, per decidere chi sopravvivrà, una volta per tutte.

Gli USA hanno un conto in sospeso in Asia e non credo che La Russia lascerà la competizione così facilmente: la Corea del Nord accumula armamenti.

Gli Stati Uniti mostrano i muscoli, i sovietici espellono diplomatici, l’Europa soffoca nell’immigrazione e si immerge nuovamente nei totalitarismi, il Medio-Oriente è destabilizzato da dinamiche interne fondate sul fanatismo religioso, il Sud America vede rinascere movimenti anti-imperialisti…

Ho scattato la foto di anteprima al Memoriale di Caen, in Normandia e si riferisce al Fallimento della Società delle Nazioni, dopo la Grande Guerra. Credete che l’ONU sia immune da fallimenti, adesso?

Dove credete stia andando il mondo, se non in guerra? Possiamo evitarlo, certo, ma… “Take It Easy”.

Per evitare di ritrovarci in trincea, dovremmo smettere di tenere gli occhi chiusi, dovremmo cominciare a leggere cose “noiose” come i giornali, a guardare cose pallose come “i telegiornali”, dovremmo informarci sull’andamento di culture lontane dalla nostra, dovremmo accettare di ridistribuire la ricchezza…

Potremmo evitare la catastrofe, ma dovremmo rinunciare a qualche aperitivo: impensabile!

Sapete perché Einstein profetizzò una quarta Guerra Mondiale, combattuta con i sassi? Perché la terza non lascerà scampo a molti, dato che sarà combattuta con le atomiche, altrimenti perché le avrebbero inventate?

Voi, però, non preoccupatevi, stasera c’è aperiparty e quindi: Take It Easy!


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