Vorrei, vorrei tanto, iniziare questa pagina con una frase del tipo “io non riesco a capire”, ma non posso: io riesco a capire, proprio per questo non posso accettare!
Mi riferisco alla storia del geometra campano che qualche giorno fa ha annunciato il proprio suicidio in diretta e poi si è dato fuoco (Repubblica: https://goo.gl/CuZiQd), definendo il gesto un “estremo atto d’amore”: ecco io è la parola “Amore” che non posso accettare.
Io riesco a capire ed a “sentire” la disperazione, il buio, io vuoto che si possono avvertire in determinati momenti e so che la persona che ora non c’è più vedeva DAVVERO quel gesto come unica possibile via di uscita: io so bene che quell’uomo di fronte vedeva un muro e dietro il mondo che cadeva a pezzi, so che al suo fianco non sentiva alcuna presenza e che sia sopra, che sotto avvertiva forte la pressione del tempo… IO SO, ma non accetto.
Si tratta, in fondo, di un istante: un singolo pensiero può fare la differenza tra l’esistere ancora ed il non essere più: possiamo far finta che non sia così, ma sappiamo bene che non è mai un gesto davvero premeditato, non è mai una decisione lucida, perché nessuno deciderebbe di togliersi la vita se fosse DAVVERO cosciente di quello che gli sta accadendo.
Io capisco e proprio per questo non mi rivolgerò a quell’uomo, né alla donna oggetto delle sue gelosie (pare questa la ragione), né a chi avrebbe potuto stargli vicino, perché per esperienza so che nessuna di queste persone aveva capito cosa stava accadendo davvero.
Io mi rivolgo a chi in questo preciso istante è sul baratro, in bilico su quella linea in cui una lieve spinta in avanti o all’indietro può decidere il salto o la salvezza: io vi capisco, ma non accetto!!!
Non accetto anche e soprattutto se quel bilico è dovuto ad una storia d’amore.
Non accetto, nel caso la causa sia un amore non corrisposto: perché costringereste quella persona a vivere con un buco nello stomaco. E’ vendetta, non è amore!
Non accetto nel caso di gelosia, tradimento: in quel caso dovreste riprendere in mano il tempo perduto, perché tanto dall’altra parte a nessuno fregherà davvero della vostra morte.
La vita è una merda, rendetevene conto e fate spallucce: le persone a cui fregherà davvero qualcosa della vostra morte saranno quelle innocenti, quelle che dovreste preservare: vi pesa? Sì, pesa a tutti!
Lasciatevi cadere all’indietro, salvatevi! Prima o poi qualcuno passerà accanto a voi e troverete la forza di alzarvi e di seguirlo, fidatevi di chi vi capisce!
Se poi volete saltare in avanti, allora avanti, fatelo, ma non chiamatelo Amore, perché tale non è! Non aspettatevi che il mondo si fermerà, perché non lo farà!
Non date ascolto a chi vi chiede di pensare agli altri, io so che in questo momento siete in preda all’egoismo più viscerale e so che farla finita non è certo il vostro “metodo di pagamento”, ma un collasso del sistema difensivo: ebbene, voi non dovete pensare ad altri che a voi e non avete nulla da pagare, se qualcuno vi dice il contrario è perché non “sente”, non può, non ne è in grado! VOI avete doveri solo verso di VOI!
Consideratela una guerra, considerate di avere in mano il bottone rosso dell’atomica: premetelo e farete tante vittime innocenti, ma sarete voi stessi a dover poi riferirne alla storia!
Suicidarsi per risolvere un problema, qualsiasi esso sia, è come distruggere una casa per eliminare una ragnatela!