L’incredibile idiozia del tasto “condividi” a cuor leggero

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Hai condiviso l’immaginetta “poi arrivarono gli ingegneri”? Sei un idiota e ti spiego perché!

Ci risiamo, sta accadendo ancora: a intervalli regolari, si ripresenta, nel web, questa stupidissima immagine sugli antichi romani che costruirono strade millenarie e su quelle cadenti, progettate da ingegneri.

Questa immagine ci riporta nel meraviglioso mondo del “Take in easy”, un osceno labirinto, nel quale si perde ogni senso critico degli abitanti del web.

La lotta al “Take it easy”, come i frequentatori più assidui del mio blog ben sanno, è la mia battaglia più antica e disperata, mossa dalla convinzione che il “cuor leggero” si debba riservare alla scelta della pizzeria, il sabato sera, ma non altro.

Il “Take it easy” rappresenta una delle più gravi malattie del nostro tempo e si può definire pandemia, con un tasso di contagio che il covid “scansate proprio”.

Uno dei sintomi più diffusi di questa malattia è il “condividi facile”: c’è un’immaginetta che gira nel web, sembra divertente, parla di un problema esistente e propone anche una chiave di lettura. Qualcuno riconosce quel problema e ne abbraccia, automaticamente, la chiave di lettura, condividendo l’immagine e contribuendo a diffondere la malattia.

La mia domanda è: quando l’hai condivisa, ti sei sentito intelligente? Hai pensato di aver contribuito al miglioramento del pianeta e all’edificazione di chi lo abita?

La risposta è: se lo hai pensato, ti sbagli, perché sei solo un idiota!

Prendiamo ad esempio l’immagine in questione, composta da due parti distinte.

La prima parte rappresenta un’antica civiltà che, a seconda delle condivisioni, diventa un giorno quella romana e l’altro quella egiziana, non s’è mai capito perché. La prima parte riporta anche una scritta: “senza titoli di studio crearono strade eterne“.

La seconda parte, invece, mostra una strada piena di buche e sentenzia, lapidaria: “poi arrivarono gli ingegneri“.

Quest’immagine è una forma d’Arte, non scherzo: eleva a livelli superiori il concetto stesso d’idiozia!

Sorvoliamo sulla punteggiatura, perché da un meme del genere non ci aspettiamo certo un livello avanzato di sintassi, passando direttamente all’analisi di merito.

La prima cazzata arriva subito: è vero che alcune opere dell’antichità sono millenarie, ma dire che le antiche civiltà costruissero strade “senza titolo di studio” è una stronzata pazzesca, meritevole di novantadue minuti di gogna!

I romani, come gli egiziani e come tutte le altre civiltà dell’antichità avevano ingegneri, architetti, maestri di cantiere, operai specializzati e ogni altra figura professionale a noi conosciuta.

Insomma, non è che arrivavano un giorno, in una zona disabitata, improvvisando un acquedotto chilometrico: STUDIAVANO, forse anche più di noi!

La seconda cazzata, invece, è rappresentata dalla seconda parte dell’immagine, presa nella sua interezza: è vero che le nostre strade cadono a pezzi, ma ne state davvero dando la colpa agli ingegneri?

Mi state dicendo che siete convinti che una strada venga realizzata totalmente dagli ingegneri?

Quindi, secondo voi, un ingegnere progetta una strada, emana l’autorizzazione a procedere, si consulta con se stesso, vende e compra i materiali, supervisiona i lavori, esegue da solo quei lavori, si occupa del collaudo, della manutenzione, della burocrazia e tutto quello che concerne la realizzazione di un’opera? Tutto da solo?

Non avete tenuto presente che, forse, ci sono altre persone e altri fattori, che duemila anni fa non esistevano o che erano fortemente tenuti sotto controllo?

Partiamo dal fatto che, all’epoca dei romani, non c’erano i tir di Amazon (e similari), che facevano su e giù, per lo stivale, con l’unico scopo di portare a voi un tagliacalli in vetro di murano, entro domani mattina! A quell’epoca il peso massimo di un mezzo di trasporto era quello di un carretto!

A questo piccolo particolare del peso dei mezzi, dobbiamo aggiungere il concorso di colpa: ogni opera pubblica, infatti, è soggetta a gare d’appalto, spesso tagliando sui materiali e riducendo ai minimi termini i tempi di realizzazione. I lavori vengono eseguiti da operai sottopagati e alla fine, quando poi l’opera viene terminata, la manutenzione è affidata a enti para-politici.

Secondo voi, in tutto questo ciclo, quanto contano gli ingegneri? Loro progettano una cosa, che poi viene realizzata e mantenuta da altri! Perché date la colpa a loro, se il vostro SUV crea buche sulla provinciale?

A tutto questo, ovviamente, dobbiamo aggiungere la tradizionale disonestà diffusa e scarsa propensione alla cura del bene dei posteri!

Il Ponte Morandi, a Genova, non è caduto per colpa del cattivo progetto dell’ingegnere, da cui prendeva il nome, ma per la gestione disonesta di chi avrebbe dovuto tenerlo in piedi, vale a dire gente messa lì dalla politica!

Chi ha messo lì quei politici? NOI!

Quell’immagine fa esattamente quello che fanno molte compagini politiche moderne e populiste: partono da una premessa maggiore indiscutibile, proponendo un’idea collegata che non ha testa né coda, ma nessuno si preoccupa di valutarne i contenuti, perché distratti dalla premessa maggiore.

In Italia c’è crisi, stanno arrivando gli immigrati: la colpa della crisi è degli immigrati.

I romani costruivano strade millenarie, oggi ci sono le buche: la colpa è degli ingegneri moderni!

Voi siete come foche ammaestrate, che applaudono al pescetto, senza rendersi conto che vivono in una gabbia e che qualcuno ci guadagna sopra!

Quindi l’immagine giusta sarebbe “POI SIAMO ARRIVATI NOI”!

Siamo arrivati noi, con nostro “cuor leggero” e lo spirito arrangiato di chi fa le cose senza pensarci, che si tratti di dare un voto o condividere un post nel web!

Prima di condividere qualcosa, come prima di dare un voto, dovremmo tutti fermarci a pensare, analizzare e sezionare quell’informazione, per averne il quadro completo e capire se merita o no il nostro appoggio.

Ci vuole tempo? Sì, certo, perché se vogliamo salvare questo mondo, di cui ci lamentiamo sempre, dobbiamo cominciare dando peso alle cose, che è esattamente il contrario di “take it easy”!

In conclusione, lo chiarisco prima che qualcuno pensi l’ennesima cazzata, QUELLA NON È SOLO UN’IMMAGINETTA, dato che mette in dubbio la serietà e la professionalità di un’intera fetta di popolazione, nella quale ci sarà anche qualche incompetente e disonesto, ma qui si parla dell’intera categoria! In più, sottintende anche che lo studio non è solo poco importante, ma addirittura dannoso!

Insomma, quel clic è durato pochi istanti, ma ha messo in luce anni e anni di regressione intellettuale della nostra società!

Quindi, per essere davvero onesti, la colpa di quelle buche è esattamente di chi ha condiviso quel meme, ragione per la quale la reazione migliore sarebbe sputare in alto e attendere che la forza di gravità di dia il giusto castigo!

Traduzione: non sputare in aria, che in faccia ti torna!

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