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“Gne gne gne, gne gne gne, gne gne gne” è quello che sento, ogni volta che ascolto qualcuno parlare di Chiara Ferragni o di Fedez.
“Gne gne gne” si potrebbe, poi, anche tradurre con “non è mica così che si fa”, ma bisognerebbe immaginare il commentatore di turno, con coppola e mani dietro la schiena, intento a guardare un cantiere.
Quello che mi fa incazzare, più delle altre cose, è che, a 41 anni suonati, devo difendere Chiara Ferragni e Fedez, cosa che non avrei MAI immaginato, fino a poco tempo fa!
Oggi, per l’ennesima volta, la celebre coppia milanese ha nuovamente suscitato le ire del popolo radicale del web, lei in un’occasione e lui in un’altra.
Per comodità di esposizione, dividerò le vicende in due distinte sezioni.
Chiara Ferragni incontra Liliana Segre.
Avreste mai immaginato, fino a qualche anno fa, di leggere un titolo del genere? Io no, eppure è successo!
In verità, il titolo giusto dovrebbe essere invertito: “Liliana Segre incontra Chiara Ferragni”, perché così è andata!
L’illustre senatrice, sopravvissuta ai campi di concentramento, ha convocato la bionda influencer, per qualche scatto al Memoriale della Shoah di Milano, con la motivazione e la speranza di salvaguardare quella memoria che, tra i giovani, sta sparendo.
APRITI CIELO! Un esercito di puristi della straminkia si è messo in moto, per lanciare note di biasimo nei confronti della Senatrice e di sdegno per l’influencer.
“Cara Liliana, mi sei scaduta”, commenta un signor chicazzosei, probabilmente dal divano di casa o dal cesso. Altri ironizzano sulla pubblicità dell’acqua, altri ancora evidenziano, con rammarico, che “ormai il mondo va così”.
Eh, in effetti bisogna ammetterlo, non ci sono più i sopravvissuti alla Shoah di una volta!
Io vorrei tanto tagliare corto e consigliare, a questi Ummarell, di concedersi di criticare Liliana Segre SOLO SE, guardandosi i polsi, vedono un numero di matricola tatuato a crudo e di tacere nel caso contrario. Mi tocca, però, argomentare, resistendo all’istinto d’infilargli in bocca i miei calzini sporchi.
Allora, cari bambini e care bambine, con qualche pelo pubico in più e una capacità di ragionamento critico molto inferiore, ora vi spiegherò cosa è successo. Mettetevi pure comodi e prestate attenzione o almeno provateci!
Come mai Liliana Segre ha convocato Chiara Ferragni? Perché, a differenza vostra, è una persona intelligente, che si rende conto del mondo in cui vive e non ha pregiudizi.
La Senatrice si rende benissimo conto che la politica italiana, non solo a sinistra, ma in particolare a sinistra, ha uno storico problema di comunicazione, specie con le nuove generazioni!
La Senatrice ha uno scopo ben preciso: impedire che la memoria dell’Olocausto vada perduta e quindi ha pensato bene di rivolgersi alla donna che, in Italia, ha più potere comunicativo proprio con le nuove generazioni!
Vi sta bene? OK! Non vi sta bene? Attaccatevi!
Quando nel 2020, non mi stancherò mai di ricordarlo, Eike Schmidt, direttore degli Uffizi di Firenze, chiamò la Ferragni per sponsorizzare la Galleria, si scatenò la stessa identica polemica!
La bionda influencer, per molti, non era degna di affiancarsi a un nome di così alto prestigio e troppi si reputarono in grado di esprimere giudizi e dispensare consigli.
Il risultato, alla fine, fu che il numero di visitatori italiani, in particolare under 30, raddoppiò in poco più di due settimane!
Insomma, la bionda influencer, solo con la sua presenza, riuscì a portare dei ragazzi italiani in un museo, convincendoli a pagare un biglietto, a fare una lunga fila e a rispettare le relative regole di condotta.
Chiara Ferragni, con qualche scatto, riuscì, lì dove anni di progetti e progettini avevano fallito!
Non solo! Nei mesi successivi si registrò un aumento dei visitatori della stessa età/nazionalità anche in altri famosi musei italiani. Chi non riuscì ad arrivare agli Uffizi, insomma, ripiegò volentieri sul Museo Egizio di Torino, sul Museo del ‘900 di Milano, su quello Archeologico di Napoli o su una qualsiasi delle altre eccellenze italiane!
Ora vi chiedo, chi aveva ragione, Eike Schmidt, con tutti i suoi 10 kg di curriculum stampato, o voi, che commentavate, in equilibrio tra il water e il bidet?
Io, personalmente, penso che il bidet stesso avrebbe portato avanti un ragionamento migliore del vostro, ma questa è solo una mia opinione!
Oggi, chiedo ancora, se anche solo un ragazzo visitasse il Memoriale della Shoah di Milano, mosso dall’influenza di Chiara Ferragni, vi starebbe bene o preferireste che quel ragazzo se ne stesse a casa, cercando qualcosa da guardare nell’immenso abbraccio del catalogo di una piattaforma streaming?
Voi vorreste che quel ragazzo si muovesse, mosso dall’ammirazione per la Senatrice Segre o per uno spirito di scoperta delle proprie radici storiche?
Beh, io vorrei pisciare Falanghina fredda e credo proprio che il mio sogno abbia molte più speranze di realizzarsi del vostro!
Rendetevene conto: i destinatari di quella comunicazione non sanno neanche chi sia Liliana Segre e questo può anche crearvi fastidio, ma è un dato di fatto!
La stessa Senatrice Segre ne è consapevole e si regola di conseguenza, accettando la cosa e cercando una soluzione utile, senza fare troppe questioni di principio!
Ecco perché Liliana Segre è una persona intelligente e voi state ancora cercando l’equilibrio sul bidet!
Per completezza, ecco i dati delle ricerche Google sulla chiave “Memoriale della Shoah” degli ultimi 7 giorni. Notate il picco?

Fedez non sa chi sia Giorgio Strehler.
A differenza del primo titolo di questo articolo, questo non stupirà nessuno.
Nessuno di noi, infatti, si aspetterebbe che Fedez conoscesse Giorgio Strehler, fin qui tutto pacifico!
Lui stesso, infatti, candidamente, lo ha ammesso, durante il suo PodCast “Muschio Selvaggio“.
Cosa, quindi, ha scatenato gli Ummarell?
Ebbene, la scintilla della rabbia è stato l’appello del rapper/influencer milanese al suo pubblico, nel quale chiedeva chi, a casa, conoscesse Strehler, ipotizzando che pochi o nessuno rispondessero affermativamente.
Apriti cielo, scatenati mare, ulula vento! Come si permette questo rapper tatuato e smaltato di alludere a una presunta ignoranza degli italiani?
Ehm… Forse perché… HA RAGIONE!?
Il podcast in questione ha una forbice di pubblico che va, per la maggiore, da adolescenti fino a poco più che ventenni e potete indignarvi quanto volete, ma è vero che l’ignoranza è forte in questa generazione!
L’ignoranza è forte in questa generazione, perché è forte in tutto il nostro amato paese!
Anzi, cari i miei equilibristi della maiolica, il problema siete voi!
Sì, il problema siete voi, che lo negate! Il problema siete voi, che chiudete gli occhi! Il problema siete voi, che dipingete una situazione completamente edulcorata!
Stiamo parlando della generazione cadetta, di una società che non parla bene la propria lingua e che ha seri problemi di comprensione del testo!
Neanche due settimane fa abbiamo dovuto fare i conti con la realtà che i nostri aspiranti magistrati non sanno andare a capo, ora dovremmo far finta che i nostri giovani conoscano Giorgio Strehler?
Ok, avanti, voi che criticate Fedez, vi sfido! Senza cercare in Google, ditemi il nome di una sola opera di Strehler!
… Waiting…
… Still waiting…
… Waiting again…
Eh, come immaginavo!
Avete pensato che, forse, qualche adolescente, innescato dalla domanda di Fedez, abbia aperto Wikipedia e scoperto la genialità di quel grande uomo di teatro?
Magari lui, adesso, a differenza vostra, saprebbe dirmelo un titolo!
Anche qui, è utile notare il picco della ricerca “Giorgio Strehler”, in corrispondenza dell’uscita “ignorante” di Fedez.

Concludendo…
Tra qualche giorno avremo comitive di giovani che, in silenzio, visiteranno il Memoriale della Shoah, grazie all’intelligenza di Liliana Segre che, senza alcun pregiudizio, ha convocato Chiara Ferragni.
Tra qualche giorno avremo decine di ragazzini che sapranno, all’improvviso, chi era Giorgio Strehler, grazie al realismo di un rapper che, candidamente, ha ammesso la sua ignoranza.
Quelli che, invece, hanno fatto casino, hanno avuto pregiudizi, hanno chiuso gli occhi sulla realtà e sono stati più che presuntuosi, siete voi, che vi siete sentiti in grado perfino di giudicare una donna del calibro morale e intellettuale, di Liliana Segre e poi…
Io lo so che le opere di Strehler siete andati a cercarle online, disonesti!
Credo che la si usi un pochino per…. d’altronde è molto seguita e fa da spartiacque in alcuni casi non ci vedo niente di male anche se non mi sta simpatica ma questa è un’altra storia. Se non altro i due consorti fanno qualcosa…
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Certo che l’ha usata per… E la Ferragni ne era perfettamente consapevole e complice: è il principio alla base della pubblicità. Manfredi veniva “usato per” dalla Lavazza. La Cuccarini veniva “uata per” dalla Scavolini. Negli scavi di Pompei (dalle mie parti), ancora oggi è possibile leggere delle scritte sui muri, con le quali personaggi “famosi”, in città”, promuovevano questa taverna o quel personaggio politico.
Cercando in Google Trend si può notare l’impennata della ricerca “Memoriale della Shoah” di quel giorno, quindi direi che la strumentalizzazione è riuscita nello scopo e a me, simpatica o meno, sta bene così. 🙂
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Indubbiamente
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A proposito di Strehler, di cui più che le opere si dovranno cercare le regie, mi sembra che quel che ha dato fastidio sia stato l’atteggiamento di Fedez, che, da quel che ho letto, ha commentato “chi cazzo è Strehler”. Io so benissimo che in Italia la maggior parte delle persone (di tutte le età, non solo chi ha meno di 30 anni) non sa chi è Strehler e non mi scandalizzo, però è parecchio irritante il tono di Fedez, che tra l’altro è un uomo di spettacolo che vive a Milano: lui ha deciso che nel montaggio del podcast poteva starci la sua rivendicazione di ignoranza con il suo tono da buzzurro.
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Hai ragione, chiedo scusa, la dicitura “regia” è di gran lunga più appropriata.
È vero, Fedez ha detto “chi cazzo è”, che era esattamente quell ohe stava pensando e quello che, certamente, stavano pensando molti dei ragazzi che erano collegati. È un po’ quell oche dico io quando mi parlano di un calciatore famoso, penso esattamente “chi cazzo è”. È un po’ quello che direbbe una persona “media”, quando parlo di “Pete Conrad”: pensa “chi cazzo è”, senza sapere che è stato il terzo uomo sulla Luna.
Come si fa a portare rispetto e riverenza, nei confronti di qualcuno di cui si ignora l’esistenza?
Fedez è un uomo di “spettacolo”, ma questo non lo obbliga a conoscere tutta la storia di tutto il teatro moderno e contemporaneo. In fondo, è un rapper, mi stupirei di più se dicesse “chi cazzo è” di Tupac.
Personalmente, penso che sia stato molto umano e spontaneo, una cosa molto rara di questi tempi.
La coseguenza di quel “chi cazzo è” è stata, comunque, un’impennata della ricerca “Giorgio Strehler” in Google, quindi ora ci sono molte più persone che sanno “chi cazzo è”… Questo non mi irrita per niente.
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