Potrei capirti, ma non vuoi:
troppi silenzi tra di noi,
tranne i discorsi su questa periferia,
che non sarà mai mia.
Saprei seguirti, ma non vuoi: vengo lì.
Troppa distanza tra di noi, ma sei qui.
Quanta incoscienza, nella mia filosofia:
non è mai stata tua.
Vorrei scoprirmi: tu non puoi.
Tra noi i silenzi sono i tuoi.
Fingo di credere anche all’ultima bugia,
ma sono a corto di empatia.
Potrei svegliarti, lo vorrei, credimi.
Nei tuoi respiri, clandestino, spingermi.
Sto scivolando, piano, via da te:
vorrei sentirmi scegliere.
Il mio bagaglio è ancora lì,
disfatto solo per metà:
lo trascino in strada, ancora per un po’,
oggi pesa una rinuncia in più.
Chissà che scusa inventerò, non lo so.
Azzarderò la verità, mentirò?
C’è meno freddo in strada che lì vicino a te:
mi lascio sciogliere.
Un anno sta finendo,
il tempo sta cambiando:
io come un cristallo,
tra il fuoco e la cenere.

Un pensiero su “Tra Fuoco e Cenere”