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Se cercate in Google la “prima aviatrice donna”, internet vi risponderà “Amelia Earhart” ma qualcosa non torna!
Amelia Earhart, a cui non togliamo alcun valore, nel 1920 VIDE per la prima volta un biplano, all’età dei 1920…
La protagonista della nostra storia, invece, nel 1920 stava frequentando la Fédération Aéronautique Internationale e nel 1921 ottenne il brevetto di volo.
Sto parlando di Bessie Coleman, che volava quando la Earhart neanche immaginava ancora di poter pilotare un aereo, ma che la storia racconta con molta meno enfasi.
Certo, nessuno qui vuole sminuire il valore di Earhart, che resta pur sempre una grande e coraggiosa pioniera, ma credo che la sua stella abbia brillato anche a discapito di altre.
Chiariamo una cosa: né Earhart né Coleman furono la PRIMA donna a conseguire un brevetto aereo! Questo titolo spetta alla francese Raymonde de Laroche, altra dimenticata dalla narrazione popolare.
Perché, quindi, se cerco online, google mi dice che la prima aviatrice fu Amelia Earhart?
Non credo ci sia una sola risposta, ma non credo c’entri il fatto che sia misteriosamente scomparsa durante un tentativo di giro del mondo.
Earhart, ancora in vita, divenne una paladina per il popolo statunitense e soprattutto per le giovani donne, che in lei vedevano un esempio, una luce: “posso farlo”, pensavano, leggendo le storie dei suoi voli.
All’epoca, infatti, era impensabile che una donna facesse l’aviatrice: se non stava a casa a badare ai figli e alle faccende, al massimo poteva fare la segretaria o un qualsiasi “mestiere” considerato “femminile”… L’aviazione era qualcosa da maschi!
Amelia Earhart, invece, ruppe questo schema… Ok, ma lo fece prima Bessie Coleman, che anzi fu la prima persona IN ASSOLUTO a conseguire un brevetto di volo internazionale, perfino prima del famosissimo Charles Lindbergh, che quando lei lo ottenne non era neanche mai salito su un aeroplano…
Però, lei non è altrettanto famosa!
Sapete perché?
Proprio per quelle ragioni che resero la sua carriera ancora più difficile: non era ricca ed era nera!
Tutti ricordano Earhart per aver fatto quello che facevano gli uomini, ma non Coleman che lo ha fatto PRIMA degli uomini!
Questa cosa mi rende matto!
All’epoca si cominciava a parlare dei diritti delle donne, serviva un simbolo e sarebbe stato troppo se avesse avuto anche la pelle nera: donna sì, coloured no!
Che volete farci? Si è sempre un po’ meno “uguali” di qualcuno!
Dove voglio arrivare?
In realtà proprio a niente: ho scoperto questa storia e volevo lasciarla qui, perché era da un po’ che non scrivevo e mi sembrava un buon argomento per risvegliare il blog!
Se, però, dovessi proprio tirarne fuori una “morale”, mi verrebbe da dire di stare attenti a quando vi lamentate!
Quando vi sentite colpiti da un’ingiustizia, pensate a Bessie Coleman… Pensate ALLA VOSTRA Bessie Coleman!
Pensate che, anche se è vero che state subendo un’ingiustizia, da qualche parte, nel mondo, c’è una persona che ha lottato per fare in modo che non avvenga e che nessuno ricorderà, per via di un’altra ingiustizia della quale non vi frega, perché non vi tocca!
