(Tra terra e cielo)
Sei nel gioco del mondo, regole ferree, strette, poco fair play.
Ascolti De André, ma sei connivente comunque, anche se hai spento la tv e dici costantemente la tua verità. E quanto ci stai male.
Quanto ci stai male:
Martin Luther King col caffè del mattino, ricordare che “I have a dream” ce l’avevi appeso sulla porta della tua stanza che eri ancora bambino.
C’è qualcuno, qualcosa, che sempre ti osserva e segue i tuoi passi e ti chiede di spiegarti.
Sei bravo a cercare e a trovare scuse per farlo, a svendere storie, un passato, quando vorresti piuttosto “vendere” un credo.
Cose a prezzi shock, buon senso da bancarella, roba da mercato.
Ad esempio:
Capire dei processi bisogna viverli. E dopo non è difficile andare avanti.
Questione di assonanza. Ci fai orecchio, capisci l’accordo.
Ad esempio:
Hai a disposizione sette vizi capitali da sperimentare. Dovresti farlo. Sono stati messi lì per quello.
Sette virtù.
Sette note musicali per suonare.
Variazioni e combinazioni sufficienti per capire ogni cosa.
La dotazione di base è abbastanza ampia perché tu non finisca con l’odiare, o con l’annoiarti.
Sei nel gioco del mondo, non esistono regole, solo qualcuno, qualcosa, che sempre ti segue e ti chiede di spiegare.
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