Improbabili,
come gli uomini che,
in una capsula di domopak,
per primi, lasciarono la Terra,
per camminare sulla Luna;
Improbabili,
come quelli che
ne hanno fatto una serra.
Improbabili,
come gli incoscienti che,
a bordo di tre bagnarole,
attraversarono l’Oceano,
fino scoprire, per errore,
un mondo “nuovo”.
Improbabili,
come le Donne che,
oltre ogni comune decenza,
si affrancarono, fiere,
dalle retrovie sociali.
Improbabili,
come chi, in un garage,
creò un impero.
Improbabili,
come un concerto
che ferma una guerra.
Improbabili,
come due fratelli che,
con vecchie biciclette,
impararono a volare.
Improbabili vuol dire
“poco probabili”,
ma solo agli occhi
di chi, probabilmente,
guarda, ma non vede.
Restiamo improbabili…
L’ha ribloggato su Antonella Lallo.
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