Il mio peggior nemico

Ora vattene, non avrai altro asilo.

Raccatta i tuoi stracci rubati

e libera le mie stanze, dritto,

senza mai voltarti, veloce!

Dietro di te la porta sarà chiusa,

nessuna attesa ti inviterà al ritorno.

Lasciami prendere a pugni l’aria,

insultare le pareti e maledirti,

con il più vivo rancore.

Hai avuto in me una casa,

un alleato, un amico:

ho aperto le mie porte

alle tue passioni, ogni proposta.

Hai lasciato entrare demoni e fantasmi,

tempeste ed illusioni, mascherandole,

vestendole da buoni sentimenti.

Ora muori, ti piangerò da lontano,

ma non sarò io a salvarti.

Patisci fame e freddo adesso,

rimpicciolisci, fino a scomparire,

fino a non lasciare ricordo alcuno

del mio Io vulnerabile:

il mio peggior nemico!

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